unicorno, fantasia

Leggi e ascolta la fiaba romantica di un unicorno e un arcobaleno

Curiosando

unicorno

Gli unicorni sono creature mitologiche che appaiono come cavalli bianchi con un corno in mezzo alla fronte. Si dice che abbiano poteri magici e che siano simboli di purezza e innocenza. Alcune leggende raccontano che gli unicorni possano essere domati solo da vergini o da persone dal cuore puro.

Gli unicorni sono stati rappresentati in diverse opere d’arte, letteratura e cinema, spesso come animali fantastici o allegorici.

arcobaleno

L’arcobaleno è un fenomeno ottico che si produce quando la luce solare incontra le gocce d’acqua sospese nell’aria. La luce si rifrange e si riflette nelle gocce, creando uno spettro di colori che va dal rosso al violetto.

L’arcobaleno appare sempre nella parte opposta del cielo rispetto al sole, e ha la forma di un arco con il vertice rivolto verso il basso. Per vedere un arcobaleno, bisogna avere il sole alle spalle e le gocce d’acqua davanti. L’arcobaleno è considerato un simbolo di pace, speranza e diversità.

Leggiamo insieme la fiaba

Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi la fiaba romantica dell’unicorno e dell’arcobaleno. Si tratta di una storia dolce e magica, che parla di amore, amicizia e speranza.

La fiaba inizia così: c’era una volta un unicorno bianco come la neve, che viveva in una foresta incantata. Era molto solitario, perché non aveva nessuno con cui condividere la sua vita. Un giorno, mentre passeggiava tra gli alberi, vide un arcobaleno splendente nel cielo. Ne rimase affascinato, e decise di seguirlo per scoprire dove portava.

L’arcobaleno era in realtà una creatura magica, che poteva cambiare forma e colore a suo piacimento. Era molto curioso, e amava esplorare il mondo. Quando vide l’unicorno che lo seguiva, si divertì a fargli dei giochi, cambiando forma e nascondendosi tra le nuvole. L’unicorno non si arrese, e continuò a inseguirlo con determinazione.

Dopo un lungo inseguimento, l’arcobaleno si fermò su una collina, dove c’era un bellissimo prato fiorito. Lì si trasformò in una bellissima fanciulla dai capelli colorati, che sorrise all’unicorno. L’unicorno si avvicinò timidamente, e le chiese chi fosse. Lei gli rispose che era l’arcobaleno, e che lo aveva seguito per divertimento. Poi gli chiese perché lui la cercasse.

L’unicorno le disse che era rimasto colpito dalla sua bellezza, e che voleva conoscerla meglio. Lei gli disse che era lusingata, ma che non potevano stare insieme, perché erano troppo diversi. Lui era un animale terrestre, lei era un fenomeno celeste. Lui era sempre lo stesso, lei era sempre diversa. Lui era fedele, lei era capricciosa.

L’unicorno le disse che non importava, perché l’amore non conosce ostacoli. Le disse che era disposto a tutto pur di stare con lei. Lei gli disse che era molto dolce, ma che non poteva promettergli nulla. Le disse che se voleva provare a stare con lei, doveva accettare le sue regole: ogni giorno doveva cercarla nel cielo, e ogni volta doveva riconoscerla tra le sue mille forme. Se ci riusciva per sette giorni di fila, allora avrebbe potuto chiederle di sposarlo.

L’unicorno accettò la sfida, e le promise che avrebbe fatto di tutto per vincere il suo cuore. Lei gli sorrise, e gli diede un bacio sulla fronte. Poi tornò ad essere un arcobaleno, e scomparve nel cielo.

Così iniziò la storia d’amore tra l’unicorno e l’arcobaleno. Ogni giorno l’unicorno si svegliava all’alba, e correva verso il cielo per cercare la sua amata. Ogni volta lei si presentava in una forma diversa: a volte era un uccello, a volte una farfalla, a volte una stella. Ogni volta l’unicorno doveva indovinare chi fosse lei tra tutte le creature del cielo.

I primi giorni furono facili: l’unicorno riconosceva l’arcobaleno dai suoi colori vivaci e dalla sua allegria. Ma poi la sfida si fece più difficile: l’arcobaleno si mimetizzava tra le nuvole grigie o tra i raggi del sole, oppure si nascondeva dietro la luna o tra i fulmini. L’unicorno doveva fare affidamento sul suo istinto e sul suo cuore per trovarla.

Il settimo giorno arrivò finalmente: l’unicorno aveva superato tutte le prove, e aveva dimostrato il suo amore all’arcobaleno. Ora poteva chiederle di sposarlo. Ma doveva fare in fretta: il sole stava tramontando, e presto sarebbe calata la notte.

L’unicorno corse verso il cielo per l’ultima volta, e cercò l’arcobaleno con lo sguardo. Ma non lo vide da nessuna parte. Era come se si fosse nascosto per sempre. L’unicorno si disperò, e pensò di aver perso la sua occasione. Ma poi sentì una voce dolce che gli parlava all’orecchio: era l’arcobaleno, che si era trasformato in una brezza leggera.

L’arcobaleno gli disse che era orgoglioso di lui, e che aveva vinto la sua sfida. Gli disse che lo amava, e che voleva sposarlo. L’unicorno fu felicissimo, e le chiese come avrebbero fatto a vivere insieme. L’arcobaleno gli disse che aveva un regalo per lui: lo avrebbe trasformato in un arcobaleno come lei, così avrebbero potuto volare insieme nel cielo per sempre.

L’unicorno accettò il regalo, e si lasciò avvolgere dalla brezza. In un attimo, il suo corpo si riempì di colori, e si sollevò da terra. L’unicorno divenne un arcobaleno, e si unì alla sua sposa nel cielo. I due si abbracciarono felici, e si baciarono sotto il tramonto.

E vissero felici e contenti, tra le nuvole e le stelle.

Questa è la fiaba romantica dell’unicorno e dell’arcobaleno. Spero vi sia piaciuta, e vi abbia fatto sognare. Se volete leggere altre fiabe magiche, seguitemi sul mio blog. Alla prossima!

Ascoltiamo insieme

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