Leggiamo ed ascoltiamo la poesia “Supplica a mia madre” di Pier Paolo Pasolini
Biografia dell’autore
Pier Paolo Pasolini, nato a Bologna il 5 marzo 1922, è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo italiano. Considerato uno dei maggiori intellettuali italiani del Novecento, Pasolini si distinse in vari campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista1.
Ecco alcuni momenti salienti della sua vita:
- L’infanzia e la giovinezza: Pasolini nacque da Carlo Alberto Pasolini, tenente di fanteria, e Susanna Colussi, maestra elementare. La sua famiglia aveva origini ravennati, ma il padre dissipò il patrimonio di famiglia. Nel dicembre del 1921, Carlo Alberto sposò Susanna a Casarsa2.
- Le prime esperienze letterarie: Dopo la laurea in lettere, Pasolini visse a Casarsa in Friuli, dove scrisse le sue prime prove poetiche in dialetto friulano3.
- Il periodo della guerra: Durante la Seconda Guerra Mondiale, Pasolini fu imprigionato dai tedeschi per breve tempo. Questa esperienza influenzò profondamente la sua visione del mondo e la sua produzione artistica.
- Gli anni cinquanta a Roma: In questo periodo, Pasolini scrisse il romanzo Ragazzi di vita e si affermò come cineasta e letterato. Il suo romanzo Una vita violenta fu un altro importante contributo in questo periodo1.
- Gli anni sessanta: Pasolini fu coinvolto in denunce e processi, ma continuò a scrivere e dirigere. Il suo romanzo Il sogno di una cosa e il movimento del Sessantotto furono momenti significativi.
- Gli anni settanta: Pasolini realizzò la Trilogia della vita e scrisse il romanzo Petrolio. Il suo film Salò o le 120 giornate di Sodoma fu controverso e provocò forti reazioni.
- La morte e il processo: Pasolini fu trovato morto a Ostia, vicino a Roma, nel novembre 1975. La sua morte rimane oggetto di dibattito tra sostenitori del complotto e sostenitori della sentenza1.
Pasolini fu un intellettuale poliedrico, sempre critico nei confronti della società e delle sue trasformazioni. La sua eredità artistica e culturale continua a influenzare generazioni di artisti e pensatori1.
Leggiamo insieme
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
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