Leggi e ascolta la poesia “Shalom” di Samih al-Qasim
Sommario
Al-Qasim è nato nel 1939 nella città di Zarqa nel nord della Transgiordania,oggi Giordania, mentre suo padre era nella Legione Araba del re Abd Allah I di Giordania.
Egli proveniva da una famiglia drusa dalla città di Rameh in Alta Galilea. Ha finito la scuola secondaria a Nazaret. La sua famiglia costretta ad abbandonare la sua casa in seguito alla guerra (Nakba) del 1948. Nel suo libro su Principi e Arte, egli spiega,
Mentre ero ancora a scuola elementare la tragedia palestinese si è verificata. Ritengo che la data 1948 sia la mia data di nascita, perché le prime immagini che posso ricordare sono di quella guerra. Il mio pensiero e le immagini nascono dal numero 48
Samih al-Qasim
Al-Qasim ha scritto 24 volumi di poesia e pubblicato sei raccolte di poesie. Le sue poesie sono, in genere, relativamente brevi, alcune di soli due versi.
Come giornalista ha lavorato per i quotidiani al-Ittihad, al-Jadid, Index.
Leggiamo insieme
Lascia agli altri cantare la pace
l’amicizia, la fratellanza e l’armonia.
Lascia agli altri il canto delle cornacchie
qualcuno strillerà tra le rovine nei miei versi
verso la nera civetta che caccia detriti di torri di colomba.
Lascia ad altri cantare la pace
mentre il grano si consuma nei campi
desiderando l’eco dei canti dei mietitori.
Lascia ad altri cantare la pace.
Mentre laggiù, oltre il filo spinato
nel cuore del buio
si stringe la tenda delle città.
I loro abitanti,
insediamenti di tristezza e paura
e la tubercolosi della memoria.
Mentre laggiù, la vita si spegne,
nella nostra gente,
negli innocenti, che mai fecero del male in vita!
E qui, nello stesso tempo,
molti hanno vissuto…in così tanta ricchezza!
I loro avi lasciarono tanta ricchezza per loro
e anche, ahimè, per altri.
Questa eredità –il dolore degli anni-appartiene a loro adesso!
Quindi lascia che gli affamati mangino a sazietà.
E lascia che gli orfani mangino gli avanzi dal banco del rancore.
Lascia che altri cantino la pace.
Nella mia terra, tra le sue colline e i suoi villaggi
la pace è stata uccisa.
Samih al-Qasim, 1964
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