Ciao amiche ed amici di Eugenio, di tutto il mondo.
Oggi vi leggo “Sei un genio!” tratta dal sito favoledellabuonanotte.com
Buona notte e sogni d’oro da Francesca Ruberto ♥
Leggiamo insieme
C’era una volta un piccolo folletto di nome Verdisco che aveva sempre una gran voglia di scoprire cose nuove.
Ogni mattina si svegliava di buon’ora e diceva a Mamma Fata Verde che sarebbe andato ad esplorare il sottobosco. Mamma Fata sapeva che il suo piccolo folletto si sarebbe spinto un po’ più in là rispetto al giorno prima e con la consueta dolcezza gli rispondeva che poteva andare, purché facesse sempre attenzione ai pericoli.
Il piccolo Verdisco era curioso, ma sempre molto prudente e nelle sue esplorazioni non faceva mai nulla che potesse essere pericoloso.
Fu così che un giorno, andando verso nord nel sottobosco, scoprì che vi erano dei campi di barbabietole popolati da migliaia di lumache.
A Verdisco piacevano molto le lumache perché strisciavano e avevano due simpaticissimi cornetti sulla testa…
Eh sì… Le lumache avevano due piccole corna sulla testa, che non erano appuntite come quelle dei cervi, bensì terminavano con una piccola pallina, quasi a sottolineare il fatto che si trattasse di animaletti buoni e pacifici.
La cosa che lo meravigliò più delle altre era il guscio attaccato al corpo: ogniqualvolta si fossero stancate, sarebbero potute andare a riposare nella loro casetta…
Pensò:
“Ma che bella cosa!!! Sarebbe fantastico se potessi andare in giro col mio fungo sulla spalla e andare a dormire in qualsiasi momento!!! Si… Le lumache mi piacciono tantissimo!”
Qualche giorno più tardi andò un po’ più a est e vide alcuni animali che si muovevano saltando e riuscivano a stare su due piedi esattamente come i folletti. Si trattava di canguri! Avevano una tasca sulla pancia dove facevano accomodare i loro piccoli cuccioli… Pensò:
“Ah ma che bello sarebbe stato se la mia mamma, la Fata Verde, avesse avuto un bel marsupio come quello della cangurotta… Saremmo andati in giro e avremmo fatto un sacco di cose insieme, senza che Mamma Fata facesse alcuna fatica.”
Per questo motivo anche i cangurotti e le cangurotte gli piacquero moltissimo.
Trascorso ancora qualche giorno andò verso il lago dove vide delle ranocchie che saltavano sulle ninfee ed un grosso rospo che sguazzava nella fanghiglia della riva.
Li osservò a lungo fino a quando il rospo allungò la lingua in un modo spropositato e… Zac! Prese al volo una zanzara che passava in quel momento… Pensò:
“Che bella cosa!!! Se avessi avuto una lingua così lunga avrei potuto prendere le mele dall’albero senza dovermi arrampicare sulla scala!”
E sorrise al sol pensiero di avere una lingua così lunga.
Un po’ più in là nel Sottobosco incontrò altri simpatici animali: gli elefanti e le giraffe.
Anche loro riuscivano ad allungare la proboscide o allungare il collo per andare a prendere le mele dagli alberi.
Insomma più conosceva il sottobosco e più si rendeva conto che c’erano tanti esseri speciali nel mondo e che avrebbe voluto conoscerli tutti.
Un giorno mamma Fata Verde svegliò Verdisco e gli disse che sarebbero dovuti partire per un lungo viaggio perché aveva chiamato la Nonna Fata Azzurra che non stava tanto bene e aveva urgente bisogno di loro.
“Tu dovrai venire con me…” disse. “Però abbiamo un problema… Non sappiamo dove andare a dormire perché la nonna Fata Azzurra vive nel ricovero delle fate anziane e quindi non avremo un posto dove stare.”
Al piccolo folletto venne subito in mente la sua amica lumaca e non ci mise molto a costruire un bel carretto su cui mise il loro fungo. Corse dalla mamma amorevole e disse:
“Con il nostro carretto partiremo per andare da Nonna fata Azzurra. La casa sarà sempre con noi quindi avremo tutto il tempo affinché Nonna Azzurra guarisca per poi tornare indietro!”
Mamma Fata Verde felicissima gli disse: “Sei stato veramente bravo!!!”
Qualche giorno dopo arrivò l’amico Fritz che aveva bisogno di aiuto.
La sua gattina Bia due giorni prima si era arrampicata su un albero altissimo e ora non riusciva più a scendere…
Era scappata perché, accidentalmente, era caduto un cucchiaio magico e aveva fatto un rumore così forte da far fuggire la gattina atterrita.
Quando arrivarono, vedendo la situazione, Verdisco cominciò a pensare alla giraffa e all’elefante e disse:
“Non c’è bisogno che ci arrampichiamo… Basterà costruire con le canne una canna ancor più lunga affinché possa raggiungere la piccola gattina.”
Fritz lo guardò incredulo pensando che stesse scherzando. E invece Verdisco costruì una lunga canna, che somigliava proprio al collo di una giraffa, con le canne di cui il sottobosco era ricchissimo.
Mise un grande cuscino alla base dall’albero e con la sua canna arrivò lì dov’era la piccola gattina, la quale fece un salto sulla canna e atterrò sul morbido cuscino.
La gattina poté ritornare tra le braccia del suo amico Fritz che, felicissimo, ringraziò Verdisco dicendogli…
“Sei un genio!”
Il piccolo Verdisco era molto soddisfatto per aver aiutato qualcuno e mentre era sulla strada del ritorno pensava:
“Viaggiare nel sottobosco non solo mi ha fatto conoscere animali e piante bellissime… Mi ha anche dato la possibilità di avere idee per migliorare la mia vita e quella degli altri.”
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