San Luigi Orione
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Luigi Orione e don Bosco
Luigi trascorse la sua fanciullezza tra il lavoro, un po’ di scuola, educato dalla madre alle pratiche di pietà. All’età di dieci anni inizia ad aiutare il padre nel lavoro di selciatore di strade: tre anni che gli resteranno impressi e lo aiuteranno a comprendere la fatica del lavoro.
Nel 1886, per interessamento del suo parroco, andrà a Torino dove vivrà per tre anni presso l’Oratorio Valdocco di don Bosco, tanto che il Santo, cogliendo in lui le qualità, lo inserì tra i suoi prediletti: “Noi saremo sempre amici”.
In questo periodo, inoltre, conobbe le opere di carità di san Giuseppe Cottolengo, dato che erano vicine all’oratorio.
La scelta del Seminario
Quando sembrava pronto per iniziare gli studi nel noviziato salesiano, decide di rientrare a casa, chiedendo di essere ammesso nel Seminario diocesano.
Era l’ottobre 1889. In prossimità dell’estate, chiese di poter restare in Seminario per potersi dedicare maggiormente allo studio: il Rettore gli organizzò quindi gli impegni estivi, destinandolo al servizio in Duomo. Sarà proprio durante questa esperienza che comincerà a prendere forma in lui il sogno che Dio gli stava facendo nascere nel suo cuore: la cura cristiana dei ragazzi.
Scrive: «Vi è un supremo bisogno ed un supremo rimedio per rimarginare le piaghe di questa povera patria, così bella e così infelice! Impossessarsi del cuore e dell’affetto del popolo ed illuminare la gioventù: ed effondere in tutti la grande idea della redenzione cattolica col Papa e pel Papa. Anime! Anime!».
Operò insieme alla “San Vincenzo” a favore dei poveri e mosso dalla necessità di educare i più poveri. Il Vescovo Igino Bandi, comprese che il disegno che coltivava era di ispirazione divina e concesse a Luigi il giardino dell’Episcopio per accogliere i primi ragazzi, nel luglio 1892.
L’anno seguente, il 15 ottobre 1893, Luigi Orione, chierico di 21 anni, aprì un Collegio nel rione San Bernardino, destinato a ragazzi poveri.
Luigi, sacerdote
Il 13 aprile 1895, Luigi fu ordinato sacerdote e nella medesima celebrazione il Vescovo impose l’abito clericale a sei allievi del suo collegio.
Attorno a don Luigi cominciarono a unirsi altri giovani e sacerdoti, che andarono a creare il primo nucleo di quello che diventerà la Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Servizio educativo verso i più piccoli, predicazione nelle parrocchie e nelle piazze, visite ai poveri e malati, diffusione della buona stampa erano solo alcune delle attività che lo vedevano impegnato insieme ai primi compagni.
Piccola Opera della Divina Provvidenza
Il 21 marzo 1903 il vescovo Bandi riconobbe la Congregazione maschile, i Figli della Divina Provvidenza, e ne confermò il carisma: «collaborare per portare i piccoli, i poveri e il popolo alla Chiesa e al Papa, mediante le opere di carità», professato con un IV voto di speciale «fedeltà al Papa».
Confortato dal personale consiglio di Leone XIII, don Orione pose nelle prime Costituzioni della nuova Congregazione del 1904, lo scopo di lavorare per «ottenere l’unione delle Chiese separate».
In occasione del terremoto di Messina del 1908 – che causò 90mila morti –accorse con un gruppo dei suoi per dare una mano nei soccorsi e, per far sì che la gente non restasse per strada, li inviava nelle sue case. Su richiesta di Pio X, rimase a Messina tre anni in qualità di vicario generale.
Nel 1913 inviò suoi sacerdoti in Brasile, dove aprirono una Casa. Rinnovò gli eroismi di soccorso ai terremotati dopo il cataclisma del 13 gennaio 1915 che sconvolse la Marsica con quasi 30.000 vittime.
Le Piccole Suore Missionarie della Carità
A vent’anni dalla fondazione dei Figli della Divina Provvidenza, come una «pianta unica con molti rami», il 29 giugno 1915, diede inizio alla Congregazione delle Piccole Suore Missionarie della Carità, e successivamente delineò una serie di proposte per i contemplativi e i fratelli e sorelle laici.
Tenendo sempre a cuore l’esempio di don Bosco e del Cottolengo, fece sorgere i “Piccoli Cottolengo”: Genova, Milano, Buenos Aires, san Paulo del Brasile, Santiago del Cile… destinati ad accogliere i fratelli più piccoli, «nuovi pulpiti» da cui parlare di Cristo e della Chiesa, «fari di fede e di civiltà».
I Santuari
Con il lavoro manuale dei suoi chierici innalzò i Santuari della Madonna della Guardia a Tortona (1931) e della Madonna di Caravaggio a Fumo (1938).
Don Orione morì il 12 marzo 1940, sospirando: «Gesù! Gesù! Vado».
È sepolto nella cripta del santuario della Madonna della Guardia. Il suo corpo, trovato intatto alla prima riesumazione del 1965, venne posto in onore nel medesimo santuario.
Fu proclamato santo il 16 maggio 2004 da san Giovanni Paolo II.
fonte © Vatican News – Dicasterium pro Communicatione
Ultimo aggiornamento il 8 Giugno 2024 by Remigio Ruberto
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