Leggiamo insieme la struggente poesia “ragazzo mio” di Nazim Hikmet
Nâzım Hikmet (IPA: [nɑˈzɯm hikˈmet]), in italiano spesso scritto Nazim Hikmet, all’anagrafe Nâzım Hikmet Ran (Salonicco, 15 gennaio 1902 – Mosca, 3 giugno 1963) è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco. Definito “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico” , è … Visualizza altro
Spesso restiamo basiti di fronte ad una realtà che ci sconvolge, ci incuriosisce, suscita in noi sconforto e rabbia per la perdita di valori e bellezza.
La poesia riesce ad illuminare tempi bui, riesce ad addolcire avvenimenti che sembrano abbrutire il nostro essere umani.
Leggiamo insieme:
Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare
ma prima di tutto
all’uomo.
Ama la nuvola,
il libro
la macchina,
ma prima di tutto
l’uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto
il dolore dell’uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell’inverno e dell’estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto
godi dell’uomo.
“A mio figlio” tratto dalla raccolta” Poesie d’amore “
Ultimo aggiornamento il 18 Maggio 2024 by Remigio Ruberto
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