Quinto giorno, secondo ciclo
Quinto giorno, secondo ciclo: giornata di Temodal
Ore 7.30: dorme ancora il pupone guerriero. Eh si, questo Temodal tra le altre 1000 controindicazioni suggerisce anche che la stanchezza sarà molto elevata.
Ieri sera, come al solito, stavamo tentando di vedere un film insieme, ma vedevo i suoi occhi stanchi, le sue palpebre chiudersi ad un ritmo talmente elevato da indurmi a dirgli “Eugenio, vogliamo andare a dormire?“
Lui con freddezza stoica, mi risponde: “no, papà, restiamo una altro poco, non ho ancora molto sonno“. Capisco che non vuoi rinunciare alla tua verve di 13enne, ma devi fare i conti con una malattia non rapida ed infida come il coronavirus, ma sicuramente lenta, dolorosa e maligna come il cancro, con tutti gli annessi e connessi, medicine, prelievi, cicatrici, prurito, dolori, e chi ne ha più ne metta.
Decido: “andiamo a letto“. Sono le 21.20 ed è giunta l’ora in cui il corpo stanco del guerriero merita il suo giusto riposo.
Alzato alle 9.15, la prima visita è dedicata al gabinetto. Guardiamo il colore dell’urina, piuttosto scura, ma lo tranquillizzo dicendogli che è compatibile con l’assunzione di tutte le medicine che prende. La bilancia lo attende, come gli ho consigliato: 53.7 Kg (per la sua altezza di 176 cm è piuttosto basso il peso).
No, proprio non ha voglia di tornare a letto, anche se lo esorto a tornarci, così può dormire un altro pochino.
Niente, non c’è verso: vuole mordere la giornata, la vita.
Dopo aver deglutito l’ondansetrone, gioisce. Di quella gioia pura, sana, infantile, vera.
Mi dice: “sono felice!” ed io gli confermo: “hai la gioia dentro, Dio è dentro di te!“
Guarda un pò di tv, i Pokemon, alle 9.30 siamo davanti alle bustine di Temodal.
Pochi secondi, veramente pochissimi, e l’urlo della sua gioia segna il “pluf” (come dice Eugenio), cioè la perfetta deglutizione delle capsule.
Ed anche oggi è andata: fine della terapia, per Aprile.
Ed anche oggi riposino stile Alitalia
La giornata scorre tranquilla, come sempre chiusi in casa. Giuseppina mia moglie, mascherina munita, fa un salto al minimarket di fronte casa nostra, la nostra amata amica Sandra, per acquisti alimentari in visione del weekend: panini, coca-cola per sconfiggere la nausea di Eugenio, detersivi, frutta fresca di stagione.
Beh, per lui che le ha subite in prima persona, vederle in TV alla serie “the Good doctor” non è piacevole.
Infatti proprio mentre facevano vedere (anche piuttosto dettagliatamente) una operazione al cranio, Eugenio mi chiede: “papà, ma così hanno fatto anche a me?“
Un attimo di gelo scorre nel mio sangue, poi cambio argomento.
“Andiamo a letto? Veramente sono stanco anche io” glisso.
Tutti e 4, come sempre, recitiamo le preghiere: Padre nostro, ave Maria, gloria, eterno riposo, angelo custode, salve Regina (che è sempre proposta da Francesca).
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Ultima modifica il 2 Luglio 2022 alle 12:38