La nottata è scorsa tranquilla. Che sollievo. Eravamo un pò preoccupati che la soluzione serale dell’assunzione di Temodal potesse dare esiti inattesi. Così non è stato.
Io ed Eugenio, aiutati da una playlist Spotify denominata appunto “sleep” ci siamo affidati a Morfeo ed abbiamo dormito beati, insieme.
Alle 8.15 il guerriero è già in piedi, pronto ad affrontare una nuova giornata con l’impeto e la determinazione propri di un giovanotto di 13, fra poco 14 anni.
Mattinata tranquilla, fra tesina in PowerPoint e chat online con i diversi professori di scuola.
E’ stanco: lui lo avverte, ma io e Giuseppina lo tranquillizziamo spiegandogli che il Temodal non è Aspirina, non è una caramella, è molto simile ad una bomba atomica, e come tale procura stanchezza e debolezza. Lui si sente inerme, indifeso, a tratti sconfitto.
Già durante il pranzo mi dice: “papà dopo pranzo andiamo a fare un riposino?“, “certo amore mio” gli rispondo, sicuro.
Riposino di circa 1 ora, poi qualche altro compito, e poi usciamo per prendere un po’ d’aria, più fresca di ieri.
Alle 22.00 prende ondansetrone, e dopo 15 minuti le 4 capsule di Temodal.
Sperando che faccia effetto.
Ma arrivati a questo punto, speriamo più nella forza della fede che della scienza.
Ultimo aggiornamento il 19 Maggio 2024 by Remigio Ruberto
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