Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
Inno alla Carità (Prima lettera ai Corinzi) di San Paolo di Tarso
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo che tintinna.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sarei nulla.
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità,
non mi gioverebbe a nulla.
La carità è paziente,
è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.
Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo,
ho smesso le cose da bambino.
Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.
Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità.
Paolo di Tarso, nato con il nome di Saul e noto come san Paolo per il culto tributatogli (Tarso, 4 – Roma, 67 ), è stato uno degli apostoli.
È stato l’«apostolo dei Gentili», ἐθνῶν ἀπόστολος, ovvero il principale (secondo gli Atti degli Apostoli non il primo ) missionario del Vangelo di Gesù tra i pagani greci e romani. Secondo i testi biblici, Paolo era un ebreo ellenizzato, che godeva della cittadinanza … leggi ancora
Questo pomeriggio Francesca accarezzava gatto Luke, e pensava a te.
Pensava al suo “fratellone”, pensava a quanto amore le ha donato, e a quanto le sta donando.
Anche a quante carezze ha dovuto rinunciare.
E quante ne sta assaporando sulla propria pelle ogni volta che un alito di vento l’accarezza.
Preghiamo insieme, con la riflessione di Francesca:
Aiutaci ad aiutare!
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