Quante volte togliamo tempo alla preghiera, alla moglie, al marito, ai figli, all’amore per dare spazio al lavoro, alla telefonata, ai social network oppure a quel messaggino?
Sono tante, sono troppe!
Anche io oggi pomeriggio preso da un lavoro che, apparentemente urgentissimo, sembrava irrinunciabile e improcrastinabile, ho tralasciato la visita quotidiana al mio bambino, a casetta sua, che sicuramente aspettava la mia visita, la visita del suo papà, della sua mamma e della sua sorellina.
Non fate come me oggi: certe priorità nella vita devono sempre, e dico sempre, mantenere la loro importanza, devono sempre essere primarie rispetto a tutto il resto.
Il lavoro, giustamente organizzato e programmato, può attendere qualche minuto rispetto al sorriso donato al proprio figlio; quella telefonata può essere rifiutata e rimandata verso un aiuto alla propria moglie o al proprio marito; quel messaggino può essere tranquillamente letto con l’auto in sosta, in tranquillità, in un’area di servizio, e non al volante mentre si guida in autostrada. E quel messaggino lo leggerò dopo aver ringraziato Dio di avermi fatto giungere a casa sano e salvo, dalla mia famiglia che mi aspettava.
I social network poi: oggi rappresentano quello che un tempo si faceva in strada, al bar, allo stadio, fra i balconi mentre si stendeva il bucato. Il chiacchiericcio.
Come giustamente dice il nostro amato Santo Padre Francesco: “Il grande chiacchierone è il Diavolo che sempre va dicendo le cose brutte degli altri. Il chiacchiericcio è una peste più brutta del Covid. Facciamo uno sforzo: niente chiacchiere“
Adesso, giustamente e con ardore, preghiamo:
Stanotte ti sogniamo così, in relax sul divano mentre ascolti la tua musica preferita:
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