Leggi e ascolta la preghierina del 9 maggio 2023
Sommario
In piedi, quindi, costruttori di pace: sarete chiamati figli di Dio!
Don Tonino Bello
Costruttori di pace
Entro nel testo (Gv 14,27-31a)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”.
Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».
Mi lascio ispirare
La pace che porta Gesù non è frutto di accomodamenti con le dinamiche viziose del mondo, caratterizzati dall’ambiguità di un’inconscia ricerca dell’inganno e della delusione in ogni cosa; non è quella serenità un po’ amara che lascia troppo spazio a lassismi e compromessi; né, tanto meno, si tratta di un fluido benessere economico-sociale o di una semplicistica, tiepida “pace interiore”.
No: il dono del Signore Risorto trova il suo fondamento nell’amore unitivo del Padre con il Figlio, nel quale ogni battezzato è inserito per mezzo dello Spirito Santo ed è chiamato a riscoprire giorno dopo giorno.
La pace che lascia il Signore valica la morte e i peccati e, nutrita dal suo amore, genera la profonda placidità di cuore dell’uomo docile alla sua Parola di salvezza.
Il Principe della pace, Gesù Risorto, quest’oggi ci dice personalmente che ognuno di noi è creatura amata dal Padre, quindi amabile e capace a sua volta d’amare.
Non lasciamoci sfuggire di mano la possibilità, proprio oggi e senza rinvii, di essere costruttori di pace, poiché saldi nella fede in Cristo e ancorati alla sua speranza di vita piena, procederemo con gioia sulla via della carità.
Allora, ogni nostra attività quotidiana e ogni incontro con i fratelli e le sorelle troveranno in lui principio e forza e in lui il compimento.
fonte © GET UP AND WALK
Rifletto sulle domande
Quando ho fatto o faccio più fatica a sentirmi figlio amato dal Signore?
In quali relazioni o situazioni personali ho bisogno di ritrovare la luce dell’amore divino?
Con quali gesti e azioni concreti mi impegno quotidianamente per essere costruttore di pace?
Chiediamo sempre al Signore di illuminarci con il Suo Santo Spirito, affinché con la preghiera e con le buone letture riusciamo a trovare la giusta risposta e il giusto stimolo.
Preghiera a Maria per il nono giorno del mese di maggio
Maria, nostra compagna di viaggio – 1a parte
Santa Maria, Vergine del mattino, donaci la gioia di intuire, pur tra le tante foschie dell’ aurora, le speranze del giorno nuovo. Ispiraci parole di coraggio.
Non farci tremare la voce quando, a dispetto di tante cattiverie e di tanti peccati che invecchiano il mondo, osiamo annunciare che verranno tempi migliori.
Non permettere che sulle nostre labbra il lamento prevalga mai sullo stupore, che lo sconforto sovrasti l’operosità, che lo scetticismo schiacci l’entusiasmo, e che la pesantezza del passato ci impedisca di far credito sul futuro.
Aiutaci a scommettere con più audacia sui giovani, e preservaci dalla tentazione di blandirli con la furbizia di sterili parole, consapevoli che solo dalle nostre scelte di autenticità e di coerenza essi saranno disposti ancora a lasciarsi sedurre.
Moltiplica le nostre energie perché sappiamo investirle nell’unico affare ancora redditizio sul mercato della civiltà: la prevenzione delle nuove generazioni dai mali atroci che oggi rendono corto il respiro della terra.
Da’ alle nostre voci la cadenza degli alleluia pasquali. Intridi di sogni le sabbie del nostro realismo. Rendici cultori delle calde utopie dalle cui feritoie sanguina la speranza sul mondo.
Aiutaci a comprendere che additare le gemme che spuntano sui rami vale più che piangere sulle foglie che cadono. E infondici la sicurezza di chi già vede l’oriente incendiarsi ai primi raggi del sole.
Don Tonino Bello
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