Grazie Signore Gesù per averci donato questo splendido weekend fatto di amore, di famiglia, di vicinanza.
Abbiamo camminato tantissimo, sia all’interno del grandissimo Cimitero di Foggia, che per le strade della mia città natale.
Ovviamente la tappa fondamentale in qualsiasi luogo visitiamo è sempre una libreria, una biblioteca o qualsiasi luogo che contenga libri.
Il nostro amato camper Pio, la nostra casetta viaggiante, nostra fedele compagna di viaggi, è stata anche in questo fine settimana il nostro rifugio sicuro e la nostra casa di meditazione e di fede.
I nostri spiriti si sono fusi tra cielo e terra e siamo rimasti uniti noi, fantastici 4, sempre e per sempre.
Pari dignità di creature
commento al vangelo di oggi di Mc 10,2-12, a cura di Diego Mattei SJ
Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro…Anzi, è proprio allora che inizia!
Entro nel testo (Mc 10,2-12)
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Mi lascio ispirare
«L’uomo non divida quello Dio ha congiunto…», frase potente che ha forgiato tante vite e relazioni e assetti sociali nella storia. È un invito però che non abbiamo ancora compreso. Che cosa prescrive il Signore? Che cosa promuove e cosa condanna?
Non basta dire che prescriva l’indissolubilità del matrimonio. Non basta sostenere che affermi l’illegittimità del divorzio. Afferma anche qualcosa di più profondo. La sua parola infatti bonifica le relazioni da quanto di violento, ingiusto e prevaricatore la società, e il nostro egoismo, insinuano come giusto, permesso, tollerabile, “secondo natura”.
Perché il progetto delle origini evocato nella citazione dalla Genesi è una relazione di pari dignità e di reciproco rispetto tra uomo e donna, sia a livello personale, sia nelle forme sociali, più articolate e complesse. Il primo femminista della storia è stato Gesù, che ha stigmatizzato e condannato la violenza insita nel sistema prospettato dai farisei e dalla loro pretesa di “legalità” al maschile.
Nel #VangeloDiOggi (cfr Mc 10,2-16) Gesù ci parla dell’amore coniugale, sottolineando la necessità che il loro dono reciproco sia pieno, senza “mezze misure”: che sia l’inizio di una vita nuova, destinata a durare per sempre.
Papa Francesco
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