Leggi e ascolta la preghierina del 6 marzo 2024
Sommario
Dettagli d’amore
commento al Vangelo di oggi di Mt 5,17-19
Non c’è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi; non c’è meta troppo alta per chi vi si prepara con la pazienza.
Jean de La Bruyère
Entro nel testo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.
Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Mi lascio ispirare
I dettagli.
I dettagli sono importanti.
Li notiamo nella cura della preparazione della tavola quando siamo invitati a pranzo da un amico. Li cogliamo nella dedica scritta su un libro che ci viene donato.
Li apprezziamo nell’amico che a inizio serata spegne il cellulare per non essere disturbato mentre parla e chiacchiera con noi.
I dettagli.
Alcuni richiedono tempo per essere realizzati, altri una fine attenzione.
Quando un amico li compie nei nostri confronti sappiamo di aver trovato una presenza preziosa nella nostra vita.
Così il Signore invita a essere altrettanto attenti nella relazione con il Padre.
Ciò che conta richiede tempo.
Quanto è contenuto nella Legge e nei Profeti può essere superato dal grande comandamento dell’amore: «amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi», ma l’amore è attento a curare, valorizzare, abbellire, sostenere, perdere tempo, intuire, sognare, spronare senza ferire, accogliere senza bloccare e prende corpo nelle parole, negli sguardi, nei silenzi, nelle carezze, nelle lacrime, nelle timidezze e negli slanci.
Come si può pensare di poter dire “io amo”, se non si ha coraggio di attraversare tutto questo? Come si può affermare di seguire il Figlio, se non si ha la pazienza di percorrere le tracce che l’hanno preceduto?
Rifletto sulle domande
Quando è stata l’ultima volta che hai “perso tempo” per voler bene a una persona?
Quali sono i dettagli che apprezzi in una relazione amicale?
Ti prendi del tempo di tanto in tanto per fare il punto della situazione della tua vita, usando i criteri dei 10 comandamenti?
fonte © GET UP AND WALK
Preghiere per il mese di marzo
6 marzo – Santa Rosa da Viterbo
Nel secolo XIII la Chiesa era travagliata da funestissime eresie e da frequenti guerre e turbolenze. Viterbo era allora in tristissime condizioni. Eretici, atei, si diffondevano per la città ed i cristiani s’erano talmente intiepiditi, che la loro vita poco si distingueva da quella degli altri.
Ma la misericordia di Dio ebbe pietà di quel popolo e mandò loro questa Santa che doveva essere la salvatrice dei suoi concittadini.
Nata da virtuosi genitori nel 1234. la piccina crebbe nella virtù. Fin dagli anni più teneri i genitori si accorsero che quella non era una fanciulla comune, ma che la grazia lavorava in lei in modo veramente straordinario.
Aborriva ogni specie di vanità nell’abbigliamento, fuggiva le compagnie frivole e divagate ed amava con tutto il cuore Dio e la SS. Vergine. Da giovanetta cadde gravemente inferma, e già si disperava della sua salute quando fu visitata dalla Madonna che, ridonatale la sanità, le ingiunse di vestire 1abito del terz’ordine di S. Francesco, e di percorrere la città incitando a penitenza.
Così fece Rosa: ogni strada fu da essa battuta ed ogni uomo poté sentire il suo salutare invito: « O uomini, fate penitenza, ritornate a Dio ». I più la credettero pazza, ma i buoni, uditala disputare cogli eretici e confonderli, la reputavano ispirata da Dio.
La forza dei cattivi però prevalse e Rosa fu costretta ad uscire dalla città e rifugiarsi coi genitori sul monte Soriano.
Più tardi Rosa potè entrare nuovamente nella città natale per ivi continuare la sua opera restauratrice.
Disputando cogli eretici spesso operò miracoli a prova della verità che lo Spirito Santo le metteva sulle labbra.
Era in quei tempi in uso il giudizio di Dio, e Rosa, sfidata dagli eretici, davanti a tutto il popolo, passò tra le fiamme e ne usci illesa: prova manifesta che il Signore era con lei. Ridotta a penitenza quella città e infervorati i buoni, voleva ritirarsi nel chiostro, ma per la sua estrema povertà non fu accettata. Allora la Santa si ritirò in una stanzetta della sua casa vivendo nella contemplazione e nel lavoro. In età ancora giovane (17 anni) fu chiamata al cielo e la sua anima, bella e pura, se ne volò tra le braccia del suo Sposo Divino.
Tre anni dopo il suo corpo fu trovato incorrotto e fresco. Fu trasferito solennemente nel monastero di S. Maria della Rosa, là dove un giorno ella aveva detto: « Non mi volete vivente, mi riceverete dopo morte ». Le sue sacre spoglie sono conservate in Viterbo nella chiesa a lei dedicata ed il popolo le tributa un culto grandissimo, mentre la città è posta sotto la sua protezione.
Ad oggi la venerata Rosa non è stata ancora canonizzata purché venga comunemente denominata Santa, ma non è stato ancora riconosciuta tale dalla Chiesa che si spera agirà grazie a Papa Francesco.
Preghiera
O eccelsa Eroina, decoro del Cielo, meraviglia della terra, fiore il più eletto del terzo Ordine del Poverello di Assisi, deh! impetrateci, Vi preghiamo, una fede viva, una carità ardente, un vero e sincero amore a Gesù; sosteneteci nelle angustie della vita e della morte, affinché protetti da Voi in terra, giunger possiamo a goder con Voi Iddio nel Cielo.
Amen
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