Preghierina del 5 novembre 2023
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Chi si loda, si imbroda
commento al Vangelo di oggi Mt 23,1-12
Quando l’essere umano pone se stesso al centro, finisce di dare priorità assoluta ai suoi interessi contingenti, e tutto il resto diventa relativo
Papa Francesco
Entro nel testo
Mt 23,1-12
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filatteri e allungano le frange; amano posti d’onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato».
Mi lascio ispirare
Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo è l’invito di Gesù per sfuggire alla continua voglia di apparire.
Le persone di oggi come quelle di ieri sono desiderosi di apparire sullo scenario del mondo per dire “ecco ci sono!”.
E’ un bisogno primario: quello di essere riconosciuti.
Tale bisogno determina comportamenti e atteggiamenti, tesi a ottenere il riconoscimento da parte degli altri per le proprie azioni al fine di alimentare l’autostima.
E’ un’istanza che ci accompagnerà per tutta la vita.
Il Signore non vuole sopprimere tale autostima, bensì orientarla a un qualcosa che dà gioia e pace, perché non viene dal proprio “io”, chiuso nei meandri di ciò che appare, ma aperto all’altro che lo esalta.
Non sono “io” a impossessarmi della gioia e della pace, ma un “altro”, che mi porta per mano.
Allora il fare e osservare ciò che viene insegnato, diventa il nostro abbassarsi per scoprire orizzonti nuovi da sperimentare.
p. Walter Bottaccio sj
fonte © GET UP AND WALK
Preghiere per il mese di novembre
5 novembre – San Guido Maria Conforti, vescovo e Fondatore dei “Saveriani”
I malanni fisici che lo afflissero sin da ragazzo (era nato a Parma nel 1865) impedirono a Guido Maria Conforti di seguire la strada che il padre voleva per lui (dirigente agricolo), ma anche la via della missione «ad gentes».
Non per questo il fondatore dei Saveriani si perse d’animo.
Acquistò una casa per formare giovani missionari.
Nacque così la «Pia società saveriana», dedita proprio allo spirito e carisma missionario di san Francesco Saverio.
I primi Saveriani andarono in Cina nel 1899.
La missione fu stroncata nel sangue dalla rivolta dei Boxers.
Ma non si fermarono.
Conforti era intanto divenuto, nel 1902, arcivescovo di Ravenna.
Dovette, però, lasciare due anni dopo per gravi motivi di salute.
In seguito migliorò, tanto che il Papa lo mandò vescovo a Parma, diocesi di cui era stato già vicario generale.
La resse per 25 anni, compiendo ben 5 visite pastorali nelle 300 parrocchie.
Nel 1904 infatti, fu nominato da Papa San Pio X vescovo titolare di Stauropoli e venne nominato
Coadiutore della diocesi di Parma succedendo al vescovo Francesco Magani il 12
dicembre 1907, divenendo il 65º Vescovo di Parma.
Fu fondatore, con il missionario del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) Paolo Manna, dell’Unione Missionaria del Clero (approvata da Benedetto XV nel 1918).
Il 12 aprile 1912 ordinò nella cattedrale di Parma Luigi Calza, il primo saveriano chiamato al ministero episcopale, nominato Amministratore apostolico di Chengchow, in Cina.
In quell’anno si associa vigorosamente all’iniziativa di un appello al Papa, perché
richiami energicamente la Chiesa italiana al dovere di sostenere l’evangelizzazione
cattolica nel mondo.
L’idea è partita da don Giuseppe Allamano, fondatore a Torino dei Missionari della Consolata.
La Giornata missionaria mondiale, istituita poi nel 1926 da papa Pio XI, realizzerà una proposta contenuta già in quell’appello del 1912.
Andò a trovare anche i missionari nel Celeste Impero.
Morì nel 1931.
E’ beatificato da Giovanni Paolo II nel 1996 e canonizzato da Benedetto XVI il 23.10.2011.
La salma riposa nella sede dei Missionari Saveriani a Parma.
Preghiera a San Guido Maria Conforti
O Dio, Padre di tutte le genti, che nello Spirito del tuo Figlio Gesù sei origine di
tutto ciò che è buono e santo, Ti lodiamo per la vita del tuo servo Guido Conforti.
Egli, contemplando nel tuo Figlio crocifisso il tuo amore per ogni creatura, ha dedicato
tutto se stesso all’urgenza dell’annuncio del santo Vangelo.
Ti ringraziamo per averlo dato ai missionari saveriani come padre, alla chiesa come
pastore e missionario, a tutti noi quale esempio di virtù e modello di santità.
Ti preghiamo per sua intercessione, accresci la nostra fede perché possiamo essere
annunciatori del tuo amore, testimoni di speranza e costruttori del tuo regno.
A te la lode e la gloria nei secoli.
Amen. 1Pater, Ave e Gloria…
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