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Leggi e ascolta la preghierina del 31 agosto 2023
Vegliate per non essere ipocriti
commento al Vangelo di oggi di Mt 24, 42-51
![preghierina del 31 agosto 2023](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2023/08/2854030-1024x554.jpg)
Quante volte ho rovesciato la clessidra,
Fiorella Mannoia, Che sia benedetta
questo tempo non è sabbia, ma è la vita che passa che passa.
Che sia benedetta:
per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta,
per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta!
Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta.
Siamo eterno, siamo passi, siamo storie,
siamo figli della nostra verità!
Entro nel testo (Mt 24, 42-51)
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: «Il mio padrone tarda», e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.
Mi lascio ispirare
L’invito forte e ripetuto che riceviamo oggi è quello di stare attenti alla vita.
Vigilare con attenzione per ascoltare i gemiti della vita, dentro di noi e intorno a noi.
Darci da fare per custodire la “casa della vita” e non lasciarla scassinare dal ladro, perché, proprio là dove non lo aspettiamo, viene il Figlio dell’uomo.
Noi siamo discepoli, come il servo prudente, messo a capo degli altri per distribuire il cibo a tempo debito.
Noi abbiamo ricevuto molto dal Signore: capacità, doni, formazione, compagni di cammino, comunità accoglienti; tutto questo per essere consapevoli e avvertiti, per ascoltare e nutrire chi non ce la fa o fa più fatica.
Quale sofferenza hai ascoltato e sollevato negli ultimi tempi? Quale piccolo hai accarezzato e rassicurato recentemente? Da qui passa la vita!
Siamo servi di quel Signore che è venuto a portare vita in abbondanza per tutti, non possiamo trattenerla per noi, usarla a nostro vantaggio!
Siamo servi, non privilegiati.
Il rischio è di vivere divisi in noi stessi, da ipocriti, come dice Gesù: coloro che dicono e non fanno, che ascoltano, ma non si commuovono e non si muovono per la sofferenza e l’ingiustizia che i piccoli subiscono e non lavorano per costruire la casa della vita, fondata sulla Roccia che nessun ladro può scassinare. Buona giornata!
Rifletto sulle domande
In quale luogo della tua quotidianità ti senti più chiamato a vigilare sulla vita?
Di quale dono ricevuto ringrazi oggi il Signore?
In quale ambito ti senti più diviso?
fonte © GET UP AND WALK
31 agosto San Giuseppe d’Arimatea e san Nicodemo
Giuseppe d’Arimatea emerge nei Vangeli in occasione della sepoltura di Gesù.
È un uomo ricco e onorato, un proprietario terriero che fa parte del Sinedrio.
Secondo Marco, «anche lui aspettava il regno di Dio;
Matteo va oltre, affermando che era un discepolo del rabbi di Nazaret, Giovanni specifica «di nascosto per timore dei Giudei».
Ricorre alla sua posizione altolocata per ottenere da Pilato il corpo di Gesù che, secondo le abitudini dei romani, doveva essere seppellito in una fossa comune.
“Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò” (Mt 27,59-61).
Di Nicodemo ne parla s. Giovanni nel suo Evangelo, egli era Dottore della Legge e membro del Sinedrio (supremo organo giudiziario ebraico di Gerusalemme); in occasione della prima Pasqua, anno 28 della nostra era, Gesù era venuto a Gerusalemme operando vari miracoli, Nicodemo impressionato da ciò, lo andò a trovare di notte per avere un incontro chiarificatore.
In seguito, Nicodemo richiamerà i componenti del Sinedrio quando cercheranno di impossessarsi violentemente di Gesù nei suoi ultimi mesi di vita, invitandoli ad agire con saggezza, ad ascoltare una persona prima di condannarla.
Infine, lo ritroviamo sul Golgota insieme a Giuseppe d’Arimatea, che provvede alla sepoltura di Gesù.
O glorioso Protettore San Nicodemo, tu, che fosti grande nella santità, sii il difensore delle anime nostre in questi tempi tanto calamitosi per la fede, allontana da noi tutti i nemici spirituali e temporali, e guidaci sul retto sentiero della carità verso Dio e verso il prossimo.
Tu, che avesti la bella sorte di conoscere il Redentore Divino, di essergli discepolo e confidente, di deporlo dalla Croce e di dargli onorata sepoltura; deh! per questi grandi meriti, impetraci la grazia di essere forti nella fede e costanti nella tua divozione.
Finalmente, o caro nostro Santo, fa che noi imitando qui sulla terra le tue virtù, potremo venire un giorno a partecipare in Cielo della tua gloria per tutta l’eternità.
Così sia.
Signore Gesù, Giuseppe d’Arimatea non ebbe timore di esporsi ai pericoli osando richiedere il tuo corpo, fa’ che con l’affetto del tuo discepolo e con uguale coraggio non temiamo di esporre noi stessi nel prenderci cura amorevole delle membra sofferenti del tuo Corpo.
Amen
Preghiamo insieme
![Preghierina Eugenio podcast](https://www.eugenioruberto.it/wp-content/uploads/2025/01/gemini_generated_image_jlsjgjlsjgjlsjgj-150x150.jpeg)
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