Grazie Signore per averci donato tante amiche e tanti amici, che proprio nei momenti più importanti, belli o brutti che siano, ci sono.
Oggi abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere Patrizia, Giuseppe e Valerio.
Abbiamo un angelo in comune: il loro angelo Giulia è volata in cielo prima, molto prima di quello che loro, come tutti noi, speravamo.
Ma i disegni di Dio sono imperscrutabili all’occhio piccolo e miope dell’uomo.
Giulia aveva già un posto fondamentale fra la schiera degli angeli, e chiamata all’appello ha detto subito: “eccomi”
La data del matrimonio terreno con Valerio era già pronta, era a brevissimo, ma le nozze col Signore hanno sempre la priorità: sono per l’eternità!
La nostra umile preghiera, corale con tutte le amiche ed amici del nostro gruppo di ascolto “la forza delle mamme”, arrivi fino ai nostri angeli, e giunga come un sussurro lieve all’orecchio di Giulia, chiedendole una carezza di conforto per la sua mamma Patrizia, il suo papà Giuseppe e il suo fedele compagno Valerio.
Un noi trasfigurato
commento al Vangelo di oggi di Mc 9,38-43.45.47-48, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani
Anche per te vorrei morir ed io morir non so.
Lucio Battisti, Anche per te
Entro nel testo (Mc 9,38-43.45.47-48)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Mi lascio ispirare
Allʼinizio ci vengono mostrati i discepoli come un gruppo compatto, un “noi” unito, capace anche di impedire ad altri di compiere il bene se questo non accetta di seguirli. Come loro talvolta anche noi desideriamo essere seguiti, ammirati, che altri si conformino al nostro modo di vedere le cose e se questo non si realizza alziamo muri che evidenzino questa differenza.
Per ognuno di noi è vitale essere insieme ad altri, poter affermare un “noi” a cui appartenere, ciò che fa la differenza è mettere in luce l’origine profonda di quel legame e delle nostre azioni: agisco per me stesso e per il mio gruppo o nel nome di Gesù, il Figlio di Dio nel quale siamo tutti fratelli?
Gesù oggi ci propone un “noi” trasfigurato, liberato dall’ansia di primeggiare e capace di accogliere la diversità dell’altro come unica possibilità di bellezza.
Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani
fonte © GET UP AND WALK
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