Leggi e ascolta la preghierina del 28 aprile 2021
Ciao Eugenio.
Oggi ti abbiamo pensato intensamente, molto di più degli altri giorni.
Forse perché con l’arrivo della primavera ricordiamo i meravigliosi momenti passati insieme; forse perché ci immaginiamo nella tua primavera; sicuramente perché ci manca la tua presenza fisica, sonora, simpatica, acuta, perspicace, amabile.
Cerchiamo di allestire il tuo giardino così colorato da non farti sentire troppo sulla terra quando scendi giù da noi.
Il cinguettio, il fruscio del vento, le nuvole candide, l’aria fresca e profumata la mettete voi: noi nel nostro piccolo coloriamo di Dio il tuo giardino.
Gli ultimi in generale «praticano quella solidarietà tanto speciale che esiste fra quanti soffrono, tra i poveri, e che la nostra civiltà sembra aver dimenticato, o quantomeno ha molta voglia di dimenticare.
Solidarietà è una parola che non sempre piace; direi che alcune volte l’abbiamo trasformata in una cattiva parola, non si può dire; ma è una parola che esprime molto più che alcuni atti di generosità sporadici.
È pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni. È anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro […]. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia, ed è questo che fanno i movimenti popolari».
(Fratelli tutti, Papa Francesco)
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