Leggi e ascolta la preghierina del 27 luglio 2023
Sommario
Una storia di promesse
commento al Vangelo del giorno di Mt 13,10-17
Mariangela Gualtieri, Perdono
Questo più d’ogni altra cosa perdonate: la mia disattenzione.
Entro nel testo (Mt 13,10-17)
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha.
Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Mi lascio ispirare
Chi ascolta le parabole riesce a vedere e comprendere realtà nascoste che altrimenti rimarrebbero sconosciute.
Questa comprensione può portare a una semplice constatazione: ciò che Gesù dice è umano e concreto, ma spesso non ci eravamo mai fermati a rifletterci!
Tuttavia, nonostante la facilità di comprensione delle parabole, può essere altrettanto facile, a causa della loro semplicità, ignorarle e non prenderle in considerazione.
Matteo oggi ci insegna che la Parola di Dio richiede la giusta disposizione interiore per essere compresa e dare frutti: attenzione e sensibilità ai valori del regno di Dio, coraggio di affrontare il male e la sua banalità, costanza, resistenza alle tentazioni e libertà interiore.
Avere fede in Cristo ci rende dei privilegiati.
A differenza delle folle, possiamo vedere e ascoltare.
La nostra felicità è garantita da Gesù stesso quando afferma «in verità vi dico».
Ci troviamo in cima a una storia di promesse, rappresentata dai profeti e dai giusti della storia biblica.
fonte © GET UP AND WALK
Rifletto sulle domande
Cosa mi aiuta a identificarmi in questa parabola? Perché?
Come posso coltivare la disposizione interiore necessaria per comprendere la Parola di Dio e farla fruttificare nella mia vita quotidiana?
Riflettendo sul privilegio di poter vedere e ascoltare che Gesù attribuisce ai suoi discepoli, in che modo posso approfondire la mia conoscenza e comprensione del piano di Dio?
Luglio: Il mese del Preziosissimo Sangue
L’offerta riparatrice del Sangue
27° giorno
MEDITAZIONE
Gesù vuole anime riparatrici.
Anche ai nostri giorni, e forse più che nel passato, il Sangue di Gesù è profanato e bestemmiato.
Par di sentire il lamento del Maestro Divino che dice: «Ho dunque versato invano il mio Sangue?»
Ma come nel Getsemani non c’era alcuno che vegliasse con Gesù agonizzante, così oggi sono abbandonati i Tabernacoli.
Ad un’anima pia Gesù così ha parlato: «Cerco dei consolatori e non li trovo; non sono amato.
I flutti dei crimini umani salgono fino al Padre, il mio Vicario è calunniato, trionfa il piacere e l’orgoglio, la legge della carità è oltraggiosamente violata.
Alcuni sono generosi in parole, ma quando si presenta la croce fuggono.
Io voglio anime riparatrici, pronte a soffrire coraggiosamente, piene di carità per i peccatori, anime che offrano senza stancarsi mai il mio Sangue al Padre, in espiazione dei peccati.
II mondo non può essere salvato che dal mio Sangue.
Trovami una legione di anime riparatrici; dì ai miei sacerdoti che, celebrando il S. Sacrificio, mi offrano Vittima di riparazione al mio Padre celeste e che, quando la liturgia lo permette, celebrino la messa votiva del Sangue Prezioso».
Anche a noi è rivolto questo appello di Gesù.
Come possiamo rimanere indifferenti? Uniamoci a quello stuolo di anime, che offrono se stesse, i propri dolori, le proprie azioni in unione del Sangue Prezioso di Gesù, perché trionfi il suo Regno nel mondo.
Sia anche la nostra una vera anima
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