Preghierina del 26 settembre 2023
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Sommario
Fratelli e figli
commento al Vangelo di oggi di Lc 8,19-21
Scendemmo là, dove il giorno si perde
Fabrizio De André, Il sogno di Maria
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d’ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.
Entro nel testo (Lc 8,19-21)
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Mi lascio ispirare
Gesù è cercato da una moltitudine di persone che desiderano vederlo, parlargli, chiedergli una grazia, anche solo toccarlo. Anch’egli in tutto uomo come noi, ha rapporti di parentela stretti: fratelli e genitori.
Gesù all’udire che la madre e i fratelli lo cercano, ancora una volta ci stupisce.
«Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»: un apparente ribaltamento della relazione, che è fondata sull’ascolto della parola di Dio.
Quanti rapporti davvero fraterni abbiamo instaurato sul nostro cammino con Gesù? Essi nascono dall’incontro con lui e sono divenuti cardine della nostra vita, balsamo di vita.
Come Maria, poi, siamo chiamati ad ascoltare la parola di Dio e a farci grembo, affinché possa nascere e crescere in noi e nelle persone che ci circondano.
Nell’ascolto del Vangelo e nella contemplazione della parola che si fa vita possiamo diventare in Gesù figli dello stesso padre e fratelli.
Rifletto sulle domande
Quali relazioni ho intessuto nel nome del Signore?
Cosa mi aiuta a mettermi in ascolto della parola di Dio, nella mia vita quotidiana?
Che difficoltà incontro sul mio cammino per mettere in pratica la buona notizia?
fonte © GET UP AND WALK
Preghiere per il mese di settembre
26 settembre – Santi Cosma e Damiano, medici e martiri
Santi Cosma e Damiano, Martiri, che esercitarono a Ciro nella provincia di Eufratesia,
nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e
sanarono molti con le loro gratuite cure, tanto da essere riportati sovente come
modello ed esempio di virtù cristiane. (Martirologio Romano).
Anche se si hanno poche notizie certe, si sa che erano gemelli e cristiani.
Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l’arte medica in Siria.
Ma erano medici speciali.
Spinti da un’ispirazione superiore infatti non si facevano pagare.
Di qui il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»).
Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato.
«Missione» che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati.
Durante il regno dell’imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare.
Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti.
Un’altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore,
per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro.
Il culto di Cosma e Damiano è attestato comunque e con certezza fin dal V secolo.
Preghiera
O gloriosi Santi Medici, Cosma e Damiano, che faceste della vostra arte
strumento di carità e mezzo di apostolato, e testimoniaste col sangue la fede che
aveste in Cristo, alla vostra potente intercessione con fiducia noi ricorriamo.
Otteneteci dal Signore fede ferma ed operosa, carità ardente, zelo per la gloria di Dio
e per il bene dei nostri fratelli.
Illuminate la mente e dirigete la mano di chi ha cura della nostra anima e del nostro corpo, in modo particolare imploriamo la conversione di tanti medici che con la loro scienza combattono contro Dio e le Sue leggi e profanano la stessa arte medica, Suo dono.
Otteneteci ancora che – dopo una vita cristianamente vissuta – possiamo conseguire il dono della perseveranza finale, che ci congiunga a voi e a tutti i Beati nell’eterna visione di Dio.
A voi tutti Santi Martiri del Paradiso, e in modo particolare a voi Santi Medici Cosma e
Damiano, volgete pietoso lo sguardo su di noi, ancora peregrinanti in questa valle di
dolore e di miserie.
Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando opere di bene in questa terra di esilio. Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l’oggetto e il fine della vostra gloria. O Anime beate, o Martiri della Chiesa o potenti taumaturghi Cosma e Damiano, intercedete per noi!
Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme, di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le vostre virtù, affinché diveniamo un giorno
partecipi della gloria immortale.
Così sia.
3Gloria al Padre…
Ultimo aggiornamento il 7 Febbraio 2024 by Remigio Ruberto
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