Leggi e ascolta la nostra preghierina del 23 novembre 2023
Sommario
Amare anche da lontano
commento al Vangelo di oggi di Lc 19,41-44, a cura di Martina Pampagnin
Ogni tua piccola lacrima
Måneskin, Coraline
è oceano sopra al mio viso
e in cambio non chiedo niente,
solo un po’ di tempo,
sarò vessillo, scudo
o la tua spada d’argento.
Entro nel testo (Lc 19,41-44)
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!
Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Mi lascio ispirare
Trovarsi accanto alla persona amata, a chi si vuol più bene al mondo e vedere il buio nei suoi occhi. Vedere l’incapacità di quel cuore di accogliere l’amore, di accogliere la bellezza della sua vita, l’impossibilità per quegli occhi di trovare la Luce intorno a sé e capire che tu non puoi nulla in questa situazione se non stare, al meglio che puoi, al meglio che ti è concesso, con tutte le tue controverse emozioni – dolore, paura, rabbia, incomprensione – e con il cuore triste.
Che sia Gerusalemme o una persona a cui vogliamo bene, il nostro cuore risponde al medesimo modo: come quello di Gesù, così il nostro piange per la vita non vissuta, prova a esortare chi si è perso nel buio, combatte con la preghiera perché la Luce sia vista, perché la persona cui vogliamo bene si sente visitata nuovamente dal Signore della pace e ritrovi se stessa.
Come Gesù, siamo chiamati ad amare con ancora più forza chi si è perso e resta al buio. Siamo chiamati ad amare da lontano, a pregare anche per chi ha smesso di sperare e credere.
Luce negli occhi
Continuo a ripetermi: “dove sei, Eugenio”
Dovrebbe esserci il punto interrogativo alla fine della mia domanda, ma non c’è, perché non è una domanda.
Allora cos’è? una perplessità, un dubbio o cos’altro?
Guardo nel profondo della tua fotografia, e vedo la Luce nei tuoi occhi, che è la mia Luce.
E’ la Luce che alimenta il mio cammino, è la guida ai miei passi, verso te.
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