nubi cariche di pioggia

Leggi la nostra preghierina del 21 novembre 2023

Sole nella pioggia

Vedo cadere forti gocce di pioggia sul terreno, che le accoglie dolcemente mentre loro con violenza precipitano nel basso.

Malgrado la loro forza, il terreno, calmo e lento, continua ad abbracciarle, morbido, fra le sue braccia.

Nuvole minacciose guardano da lontano lo spettacolo, mute e cupe.

Ma il sole è pronto ad illuminare lo spettacolo, lo spettacolo della vita.

Vita che nasce, vita che muore, vita che è sempre viva.

Chi è?

commento al Vangelo di oggi di Mt 12,46-50, a cura di Melania Condò

Cambia il tutto, ma quello resta sempre uguale
e credo che sia questo amore
e credo che sia questo amare.

Elisa, Promettimi

Entro nel testo (Mt 12,46-50)

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.

Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».

Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Mi lascio ispirare

Madre e fratelli originari stavano fuori. Chi ama sa imparare a star fuori. Paziente, sulla soglia. Mostrandosi presente, ma con discrezione. È il sano e liberante distacco di chi ha dato la vita a un altro, che si traduce nel rispetto della missione del figlio, nel Figlio. Pur cercando di avvicinarlo, di meglio comprendere quale sia l’evoluzione della loro relazione. Dove approdi e verso cosa apra un legame, perché davvero sia generativo.

Qualcuno fa notare a Gesù che è cercato. È la notifica di un fatto ordinario, che si rivela un’occasione preziosa. Per lui, per chi è con lui. Come i tanti “ambasciatori” ordinari che nelle nostre vite ci conducono, senza saperlo, a porci domande di sostanza: chi è? Qual è l’identità di una madre, di una sorella, di un fratello, per me?

La risposta autentica alle domande ordinarie di senso, straordinariamente, si trova sempre lì dove siamo. Così vicina a noi: dentro la realtà che per prima ci ha chiamati e messi in gioco. Non altrove, non all’origine, pur comprendendo l’origine, ma verso il compimento.

La risposta autentica apre sempre: ecco, proprio qui. È qui l’identità di chi mi è madre, sorella, fratello: in coloro con cui divido tempo e spazio non per caso, ma in nome di una chiamata. La sola che genera e costruisce relazioni libere, pur nutrendosi dell’origine, della mia storia. È la chiamata di ciascun figlio che si lasci condurre dalla buona volontà e agisca per conto di questa, insieme ad altri. Perché buona è la volontà del Padre e buone saranno le mie relazioni, se innestate su chi è buono.

Melania Condò

fonte © GET UP AND WALK

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