Leggi e ascolta la nostra preghierina del 20 giugno 2022

Trasformare la nostra vita in un miracolo quotidiano, nel miracolo che compie ogni giorno per noi il Signore.

Questo è il senso della vita.

Altrimenti tutto si riduce ad una routine quotidiana volta alla vecchiaia vista come pensione sociale, che poi si traduce (spesso) in solitudine, abbandono, trascuratezza, noia, isolamento. E, citando le parole del nostro amato Santo Padre Francesco, “scarto“.

Ecco come ci si riduce alla fine: scartati.

Inoltre il lato “comico” di tutto questo è che dopo aver speso una vita di sacrifici, lotte, corse a destra e manca, privazioni, duro lavoro anche alienante, nel migliore dei casi arriva una pensione sociale tradotta in quattrini che non basta neanche per pagare l’affitto. Metti in conto che i tuoi figli lavorano a 1500 Km da te e, siccome stanno ripetendo la tua vita in fotocopia, possono venire a trovarti solo durante le loro ferie… oops ma la distanza è notevole e quindi: “scusa mamma, perdonami papà: vengo a trovarti appena posso”

Ma quando è “appena posso“? Forse potrai venirmi a trovare al cimitero, se il custode ti lascerà entrare alle due di notte di domenica sera.

L’ho dipinta tragica? Da quello che vedo e che sento non direi proprio.

Però abbiamo tante soddisfazioni nella vita: lo smartphone più performante del momento, che 5 minuti dopo averlo pagato a rate al supermercato è già obsoleto; lo smartwatch super tecnologico, che proprio quando ti chiama tua mamma per un’emergenza l’hai tolto dal polso perché ti faceva sudare e al telefonino hai abbassato la suoneria. E tua mamma ha dovuto chiamare, urlando, l’amica vicina di casa.

Poi abbiamo i matrimoni, festosi, allegri, spensierati, lunghi, troppo lunghi, troppo abbondanti.

E i funerali: dove finalmente ci si incontra, tutti. E puntualmente a tutti i funerali ci si promette amore eterno, vicinanza, affetto… “scriviamoci, sentiamoci, messaggiamoci…“. Tempo una settimana il contatto di quella cugina, quel nipote, o peggio ancora quella sorella è andata a finire così in basso che ne perdiamo le tracce. Fino al prossimo funerale.

Ed ecco che interviene Dio. Con la sua pazienza infinita. Con la sua misericordia infinita. Col suo amore infinto.

Viene in silenzio, viene di notte, viene al buio, quando nessun altro lo vedo o lo sente. Perché Lui è discreto, è timido; ma presente, costantemente presente.

Ci apre la Sua porta: stretta, ma sempre spalancata! (cit. Papa Francesco)

Preghiamo insieme:

preghierina del 20 giugno 2022

Stesso giorno, stessa canotta: Golden State Warriors

Carpe diem, cogli l’attimo.

primo piano Eugenio
Eugenio Ruberto
Preghierina del 20 giugno 2022
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