Leggi e ascolta la preghierina del 2 agosto 2024
Contemplare il prodigio
commento al Vangelo di oggi 2 agosto 2024 di MT 13,54-58
Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell’amore.
Entro nel testo (MT 13,54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Mi lascio ispirare
Che cosa è “prodigio” nella nostra vita? Quando succede qualcosa di straordinario, di inaspettato, che restituisce senso e gusto al vivere. Qualcosa che apre al senso del mistero, lasciando a bocca aperta. Nel prodigio abita la promessa che qualcosa di nuovo sta accadendo, trascendendo le solite regole e rompendo la monotonia quotidiana. Il prodigio sconvolge la vita, imprimendole una nuova direzione verso la pienezza.
Cosa fa la differenza tra un fatto qualunque e il prodigio? Il prodigio è un fatto che interroga la nostra coscienza e sfida la rappresentazione interna che ci facciamo della realtà. Qualcosa che ritenevamo impossibile o improbabile sta accadendo sotto i nostri occhi. E ci stupisce, cioè mette in discussione quello che finora abbiamo creduto della realtà.
Il prodigio nasce in chi coltiva una disposizione d’animo incline a riconoscere che quanto so non è abbastanza per comprendere fino in fondo la realtà. E dunque sbilancia verso l’ignoto, verso il non conosciuto, verso l’esterno per lasciarsi istruire ed entrare in una nuova visione delle cose. Il prodigio accade quando si attiva lo sguardo contemplativo.
Gesù non può compiere prodigi perché nei suoi concittadini manca questo sguardo. Appiattiscono tutto sulla superficialità delle informazioni che già sanno e a partire da quelle, tirano delle conseguenze. Hanno già deciso che Gesù non può essere nulla di speciale. Talvolta proprio ciò che sappiamo della realtà ci impedisce di vedere il prodigio che continuamente solletica la coscienza umana. Di fronte a questa condizione, anche Gesù si ferma.
Rifletto sulle domande
Cosa provi quando presupponi di sapere già tutto?
Quando ti sei accorto/a che stavi guardando la realtà con occhi contemplativi?
Come è cambiato di conseguenza la tua connessione con la realtà?
fonte © GET UP AND WALK
Il Santo di oggi
“Osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità.”
Inizia così la Regola Francescana, quella che San Francesco sottopose a Papa Onorio III per l’approvazione (1209-1223). Un insieme di norme di vita, sia pratica che spirituale, per l’Ordine dei frati minori che si andava costituendo in quegli anni.
Principio cardine della Regola è il Vangelo, al centro di ogni azione e di ogni pensiero.
Ma San Francesco ottenne molto di più. Proprio in questi giorni, 1 e 2 agosto, ogni anno, si rinnova il “Perdono di Assisi“.
Si tratta del grande dono che il poverello chiese a Gesù per tutte le anime. Anche questo accordato da Papa Onorio III.
L’Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, che il fedele debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
Condizioni per ricevere l’Indulgenza della Porziuncola
(per sé o per i defunti)
- Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti);
- Partecipazione alla Messa e Comunione eucaristica;
- Visita alla chiesa della Porziuncola oppure una chiesa francescana nel mondo o una chiesa parrocchiale, dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del Credo, per riaffermare la propria identità cristiana;
- La recita del Padre Nostro, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo;
- Una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
Proprio per questa Indulgenza preghiamo questa sera, e poi ciascuno di noi, la perfezionerà nella forma.
Preghiamo insieme
Ultimo aggiornamento il 3 Dicembre 2024 by Remigio Ruberto
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