Leggi e ascolta la preghierina del 19 ottobre 2023
Sommario
Questa sera dedichiamo la nostra umile preghierina alle vittime della strada, come il nostro giovane amico Francesco Valdisseri. Il nostro tenero abbraccio raggiunga la famiglia Luca, Paola e Dada.
Profeta di verità
commento al Vangelo di oggi di Lc 11,47-54
Considerare sempre gli uomini al potere come cose pericolose. Farsi da parte quanto più si può senza doversi disprezzare.
Simone Weil, Lʼombra e la grazia
Entro nel testo (Lc 11,47-54)
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi.
Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario.
Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Mi lascio ispirare
Le parole di un profeta sono parole di giustizia e di verità.
Il profeta apre gli occhi sulla realtà e sugli abusi che il potere giustifica con la sua stessa forza.
Il potere, politico o religioso, vive del suo stesso esercizio di autoconservazione, di autogratificazione. Tutto è auto-qualcosa, perché è riferito sempre a sé stesso, alla propria cerchia, al proprio dominio.
Il profeta invece è mandato da qualcuno che l’ha scelto (la Sapienza di Dio) e riferisce parole non sue, ma che lo attraversano come un grido di giustizia che esce da Dio e che si poggia come un manto di protezione sui più fragili dei figli.
Il profeta è strumento di una Parola che lo precede e che quasi sempre finisce ignorata e messa a tacere. Anche la sua vita non è più a disposizione del profeta.
Le parole di Gesù sono le parole veementi di un profeta che non accusa da una posizione di forza.
Sono la chiave della Sapienza di Dio.
L’estremo tentativo di aprire le porte del Regno anche a quei vassalli ignari di un potere che li tiene schiavi e sulla cui testa la storia presenterà il conto della loro ingiusta cecità.
Rifletto sulle domande
Quali poteri riconosci in azione nel tuo mondo, nella tua vita?
Chi sono i profeti che ti chiamano a conversione?
Quali porte ha aperto la Parola di Dio, Gesù, nella tua vita?
fonte © GET UP AND WALK
Preghiere per il mese di ottobre
19 ottobre San Paolo della Croce
San Paolo della Croce (1694-1775) è il fondatore dei Passionisti, una Congregazione
religiosa che, secondo le intenzioni del Santo, aveva lo scopo di fondere un’austera
vita monastica basata sulla devozione alla passione di Gesù sulla Croce con l’esercizio
della carità espresso nella predicazione alle popolazioni mediante le missioni.
Non aveva ancora vent’anni quando ebbe un’intensa esperienza interiore di Dio come
amore e misericordia, che segnò in lui una profonda trasformazione: l’impegno di
annunciare l’amore di Dio rivelato nella passione.
Adottò un metodo di predicazione singolare: drammatizzava il racconto della passione di Gesù innalzando sul pulpito una grande croce nera e si flagellava pubblicamente per rendere più viva l’immagine del
Cristo sofferente. Riusciva così a commuovere anche gli ascoltatori più tiepidi e i peccatori più incalliti.
Paolo non ha scritto grandi trattati spirituali.
Oltre al Diario spirituale e alla Regola, ci ha lasciato più di duemila Lettere da cui traspare la sua
profonda spiritualità cristocentrica: «Grandi cose vorrei dirvi, ma chi non ama
non sa parlare d’amore: questo è un linguaggio che è insegnato solo
dall’amore…».
Dalle Lettere di san Paolo della Croce – Per essere fedeli al Signore.
Siate sempre più fedeli a Sua Divina Maestà, con l’esercitarvi nelle più sode virtù (II,
316).
Vi raccomando la fedeltà nell’esercizio delle sante virtù (I, 478).
Tutto il vostro studio dev’esser l’esercizio delle sante virtù (II, 264).
Siate fedeli, figlioli, siate fedeli, massime coll’esercizio delle sode virtù, nell’umiltà del
cuore, nella cognizione del proprio niente: siate mansueti, modesti giorno e notte,
amanti del silenzio, di star solidali, di trattar da soli a soli con lo Sposo divino ecc. (III,
368).
Vi raccomando sopra tutto l’esercizio delle sante virtù (II, 21).
Attendete all’esercizio delle virtù, che così piacerete sommamente al Signore (II, 62).
All’esercizio delle sante virtù dovete con tutta diligenza attendere, poiché queste son
quelle che ricerca da voi il Signore, e da queste dipende il nostro vero bene (III, 187).
Per somigliare a Gesù.
Il silenzio nei patimenti, la pazienza, la carità l’umiltà ecc. sono le virtù che ci fanno
assomigliare al dolce Gesù (III, 373).
Fate risplendere in voi le virtù di Gesù Cristo (III, 340).
Chi di dentro sta unito a Gesù, ne porta l’immagine anche al di fuori, con un esercizio
continuo d’eroiche virtù (II, 442).
Ricordatevi, carissimi, che sicut ille ambulavit, oportet vos ambulare (II, 115) –
riferimento a 1Gv.1,6-7: “Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo
nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità.
Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”.
Le virtù sono quelle che ornano l’anima (I, 442).
Ricordatevi che l’anima vostra è tempio di Dio, e tenete questo nobile tempio ben
ornato di virtù, con accese le lampade della fede, speranza e carità (I, 557).
Come il buon samaritano, siamo chiamati a farci prossimi di tutti i viandanti di oggi, per salvare le loro vite, curare le loro ferite, lenire il loro dolore. https://vatican.va/content/francesco/it/speeches/2023/october/documents/20231019-preghiera-migranti-rifugiati.html
Papa Francesco via Twitter
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