Leggi e ascolta la preghierina del 18 aprile 2024
Il ciclo del pane
commento al Vangelo di oggi di Gv 6,44-51
Ci sono persone nel mondo che hanno così tanta fame, che Dio non può apparire loro se non in forma di pane.
Mahatma Gandhi
Entro nel testo (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”.
Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Mi lascio ispirare
Ho fame. Ho fame di pane. Il suo profumo mi attira. Mi ricorda le innumerevoli volte che familiari, amici e persone fino allora sconosciute hanno spezzato il pane con me, infondendomi la certezza che vivo grazie a loro.
Ho fame anche del lavoro che porta a guadagnarsi il pane. Attraverso il lavoro scopro di diventare adulto, capace anch’io di procurare il pane da mettere sulla tavola.
In questo pane ci metto tutto me stesso, un tutto che, a sua volta, è frutto di quanto ho ricevuto.
Quando porto il pane in tavola, un ciclo si chiude e uno nuovo comincia.
Tutto mi stupisce di te, Gesù, eccetto una cosa, che, invece, mi sembra del tutto naturale: che per parlare di te, tu abbia scelto proprio il pane.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni mi accorgo di trattenere per me quello che ricevo?
Da che cosa me ne accorgo?
Che cosa, invece, mi richiama a restituire?
fonte © GET UP AND WALK
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