Leggi e ascolta la preghierina del 12 maggio 2022
Sommario
Gli esseri umani, ineluttabilmente, vogliono significato e scopo nella vita.
La Vita Significativa consiste nell’appartenere a e nel servire qualcosa che credi sia più grande di te stesso, e l’umanità crea tutte le istituzioni positive per permettere questo: religione, partito politico, essere green, i Boy Scout o la famiglia.
Martin Seligman, Flourish
Entro nel testo (Gv 15,12-17)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Mi lascio ispirare
Questo è il mio comandamento. Quando sentiamo la parola “comandamento” possiamo pensare a qualcosa che è stato disposto, che siamo tenuti a fare o non fare. E probabilmente qualche parte di noi subito vuole svincolarsi, non si sente libera.
Che vi amiate gli uni gli altri. Ma il comandamento che ci lascia Gesù suona diversamente. Appare come un invito a qualcosa che è, in modo evidente, immediato, il nostro vero bene. È quasi un invito ad accorgersi che già dentro di noi c’è una tensione, un bisogno vero, quello di amare.
Come io ho amato voi. Ed è anche chiaro di che amore si parla. Gesù non spiega a parole quello che intende, ma indica inequivocabilmente alla sua vita, al suo modo di amare.
Sicuramente era più facile per i discepoli capire, poiché Gesù lo avevano visto davanti a loro. Avevano un’esperienza diretta della persona di Gesù.
Ma in fin dei conti anche noi viviamo e facciamo esperienza…
E sappiamo che in questa esperienza c’è anche un’esperienza come quella che hanno fatto i discepoli. E continuiamo a farla quando ascoltiamo il maestro dentro di noi.
È proprio a partire da questa esperienza che anche noi possiamo riconoscere questo bisogno di amare. È proprio da questo movimento interiore che nasce la tensione che abbiamo a realizzarci, a mettere a frutto tutti i nostri talenti.
Quel desiderio che ci accende e ci fa mettere, ciascuno con la propria unicità, noi stessi, nel nostro quotidiano, al servizio del prossimo.
A dare la vita, come ha fatto Gesù.
fonte © GET UP AND WALK
Rifletto sulle domande
In che occasione ti sei sentito ispirato a qualcosa di grande?
Quando la paura prevale sui tuoi desideri?
In che modo il tuo quotidiano sta operando a servizio degli altri?
Preghiera a Maria per il dodicesimo giorno del mese di maggio
Maria, nostra compagna di viaggio – 4a
Santa Maria, Vergine della notte, noi t’imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, e irrompe la prova, e sibila il vento della disperazione, e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero degli affanni o il freddo delle delusioni, o l’ala severa della morte.
Liberaci dai brividi delle tenebre.
Nell’ora del nostro Calvario, tu, che hai sperimentato l’eclisse del sole, stendi il tuo manto su di noi, sicché, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà.
Alleggerisci con carezze di madre la sofferenza dei malati.
Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. Spegni i focolai di nostalgia nel cuore dei naviganti, e offri loro la spalla perché vi poggino il capo.
Preserva da ogni male i nostri cari che faticano in terre lontane e conforta, col baleno struggente degli occhi, chi ha perso la fiducia nella vita.
Ripeti ancora oggi la canzone del Magnifìcat, e annuncia straripamenti di giustizia a tutti gli oppressi della terra. Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi e ci sussurrerai che anche tu, Vergine dell’avvento, stai aspettando la luce, le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto.
E sveglieremo insieme l’aurora. Così sia.
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