prima edizione io cammino con

Leggi e ascolta la nostra preghiera del 15 settembre 2024

Non siamo soli, mai.

Anche quando crediamo di essere alla deriva, isolati, abbandonati, in verità non lo siamo.

C’è sempre qualcuno che ci guarda, che ci tiene d’occhio, con amore e compassione.

E anche quando crediamo che tutti gli amici ci hanno abbandonato, egoisticamente e spregevolmente, ne rimane sempre uno, uno soltanto, che pensa prima a noi e dopo a se stesso; quell’unico amico è la nostra ancora, la nostra salvezza, il nostro trattore che ci tira su dalle sabbie mobili della pigrizia, del dolore, dell’apatia e della autocommiserazione.

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1^ edizione del 14 settembre 2024: io cammino con…

Per un amico che perdi, ce ne sono altri cento che trovi.

Riponi la tua fiducia nel Signore
ed egli avrà cura di te.

San Francesco D’Assisi

Entro nel testo (Mc 8,27-33)

In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Mi lascio ispirare

A volte proprio non ci si capisce. Si sta insieme e non ci si capisce, ed è frustrante e triste. Abbiamo delle immagini di noi stessi e degli altri che non sempre corrispondono alla verità. Nasce l’esigenza di scendere a un livello più profondo, vogliamo essere visti per quello che siamo veramente, vogliamo incontrare l’altro per quello che è. Le domande servono a questo. 

Gesù la prende alla larga sulle prime, vuole sentire dai suoi cos’è che si dice di lui. E la risposta tradisce una visione parziale, un Gesù che invita con durezza alla conversione come il Battista, o un Gesù che come Elia fa piazza pulita dei nostri dubbi. Noi che risposta daremmo, cosa dice ora la gente di Lui? È solo uno dei tanti che hanno provato a portare una parola d’amore? 

Poi la questione si fa più seria. Conosco qualcuno nella misura dell’esperienza che ho di lui. Chi è per me Gesù? Ciascuno può dare la sua risposta. Pietro dà la sua, ha il coraggio di rispondere. La sua idea di Cristo, dell’Unto, del Messia, dell’amico e del Maestro, però è ancora parziale. C’è una debolezza che non vogliamo vedere, a cui resistiamo. Non ci piace perdere, essere vulnerabili. E Gesù non ci regge lo specchio, lo manda in frantumi, piuttosto, pur di raggiungerci, di lasciarsi vedere e di incontrarci davvero. 

Penso a come ti sei fatto sentire nella mia vita, Gesù. A come hai toccato il mio cuore. Tu vai a dare la vita, te stesso, lungo la strada, e questo mette in discussione anche il mio modo di stare al mondo. E noi, insieme, chi stiamo seguendo?

Caterina Bruno

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Preghiera del 15 settembre 2024
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