“Piccolo principe” di Germana Bruno
Sommario
Buonasera amiche mie, buonasera amici di Eugenio.
Questa sera vi allieto con questa piccola ma divertente ed interessante poesia ma anche un po’ filastrocca dell’autrice Germana Bruno.
Ecco la sua biografia:
Sono un’insegnante di Scuola Primaria presso la Scuola Statale “Giuseppe Mazzini” di Erice in provincia di Trapani.
Da molti anni sono impegnata nel campo della legalità ed ho spesso collaborato con l’Unicef e con l’associazione “LIBERA” Nomi e Numeri Contro le Mafie e partecipato ad eventi organizzati nel nostro territorio dando il mio contributo personale con interventi e/o con video didattici, sul tema appunto della legalità, da me stessa ideati e realizzati.
In modo del tutto spontaneo e naturale, ho iniziato a comporre poesie e filastrocche note, fino a poco tempo fa, solo ai miei piccoli alunni ricevendo da essi un positivo riscontro sia nel gradimento sia, pian piano, nell’interiorizzazione dei principi affrontati.
Per mezzo delle mie poesie, composte con un linguaggio semplice e giocoso il più possibile vicino al bambino e alle sue esperienze, affronto importanti problemi che ledono il principio di Legalità quali la mafia, il razzismo, lo sfruttamento, la sottomissione, l’intolleranza, l’incuria nei confronti dell’ambiente e della nostra stessa salute.
Credo infatti che questo linguaggio possa permettere di affrontare anche con i più piccoli concetti difficili come quello della Legalità e contribuire a farli crescere nel modo migliore per diventare cittadini consapevoli e rispettosi delle regole del vivere comune convinta come sono che “Solo coltivando sin da piccoli e nei gesti più semplici una sana cultura del rispetto delle regole, si diventa adulti responsabili”.
L’esperienza di partecipazione a concorsi letterari è recente ma si è rivelata positiva e gratificante. Il mio primo libro di poesie sulla legalità “Chi fa con tre fa per sé, per me e per te” è stato pubblicato nel luglio 2013 da Edizioni Galassia Arte.
Leggiamo insieme
È piccolo il mio mondo
e ci sto soltanto io,
non parlo o ti confondo
con strano chiacchierio,
saltelli e gesti strani
col corpo e con le mani
e fisso su qualcosa
lo sguardo mio si posa,
ti chiedi cosa penso,
ti sembro senza senso.
Son alte e forti mura
costruite intorno a me,
ti faccio un po’ paura,
non sono come te.
È un altro mondo il mio
e tu non riesci a entrare
diversa lingua ho io
e tu non sai capire.
Se solo vuoi provare,
se prendi l’astronave,
potrai da me atterrare
e forse anche capire,
perché, in ogni viaggio,
un nuovo paesaggio
ti apre gli occhi e il cuore,
per renderti migliore
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