Silenzio: è notte
La notte è il momento di maggior silenzio, è il momento in cui sei tu solo, con la tua anima.
Ripenso a questa giornata, fatta di auto, traffico, chilometri, ed ospedali.
Ospedali? Ma pensa un pò che fino al 12 settembre li abbiamo visti 2 volte, alla nascita dei nostri 2 gioielli.
Adesso è solo un entra ed esci. E rientra.
Stasera con Eugenio abbiamo scherzato su Dio, e Gesù. Gli ho detto: “sai, in forma rigida e ufficiale, lo chiamiamo tutti Dio, ma da amici, come lo siamo noi adesso, lo possiamo chiamare Diò, sai come se chiamassi un amico e troncassi il suo nome, Nicò, Alè, Antò. E perché non lo possiamo chiamare Diò? In effetti, la Chiesa lo chiama ufficialmente Gesù Cristo, ma noi, amici intimi, lo possiamo chiamare amichevolmente Gesù. N’amico!“
Si è sbellicato dalle risate! Eugenio, il mio Gegè.
Si, per farlo divertire faccio anche il pagliaccio. Cosa non farei per lui.
E poi, tornando un attimo serio, gli ho detto: “vedi di dire ai ragnetti che hai in giro per il tuo corpo, che se ne andassero presto e con le proprie zampette, altrimenti se le trova papà tuo, li spiaccica come le zanzare” e lui, con aria remissiva, come se volesse veramente scacciarli, mi dice: “si papà, glielo dico che se ne devono andare!“
Ed io, trattenendo a fatica le lacrime, annuisco.
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Buona notte, che Gesù protegga Eugenio da questi maledetti ragnetti. Gesù è con voi sempre. Un abbraccio forte forte.