Torniamo alla normalità
Ore 5.50: dormo sempre accanto al mio pulcino.
Sento il rumore della porta della cameretta che si apre, mi sveglio di soprassalto, vedi il lettino di Eugenio vuoto, capisco che si è avviato forse da solo.
Corro in bagno, lo vedi solo, lo sgrido un pochino, con amore.
È solo.
Lo redarguisco con dolcezza, giusto per fargli capire che è bellissimo quelli che ha fatto, ma bisogna andare con calma.
Lui mi risponde: “papà, era per non svegliarti!“
Amore di papà.
Lo aiuto a fare pipì come al solito, e finito torniamo in cameretta.
Il lettino è completamente asciutto.
Meno male, siamo tornati anche in questo, alla normalità.
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