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Leggiamo ed ascoltiamo la favola di “Nonna Carolina e la pentola che bolle”
C’era una volta, in un piccolo villaggio ai piedi della montagna, una dolce e saggia signora di nome Nonna Carolina. Tutti la conoscevano per la sua bontà e per le sue zuppe miracolose, capaci di riscaldare anche il cuore più freddo.
Un giorno, in pieno inverno, un giovane viandante arrivò nel villaggio. Aveva il viso stanco, i vestiti logori e tanta fame. Bussò alla porta di Nonna Carolina e chiese:
«Buona signora, potreste offrirmi qualcosa da mangiare? Ho viaggiato a lungo e il mio stomaco brontola come un tuono!»
Nonna Carolina sorrise e lo fece accomodare vicino al camino. Mise sul fuoco la sua pentola magica, una vecchia casseruola di rame che sembrava sempre piena di sorprese.
«Oh, cara pentola mia,» disse la nonna mescolando il brodo, «facciamo una zuppa speciale per il nostro ospite!»
La pentola cominciò a borbottare e gorgogliare, come se avesse capito le parole della nonna. Il viandante la osservava, incuriosito, mentre il profumo di spezie e verdure riempiva la stanza.
«Nonna Carolina,» chiese il giovane, «come fate a cucinare con così poco e ottenere un profumo così delizioso?»
La nonna gli fece l’occhiolino. «Questa pentola è speciale. Sa che chi si siede alla mia tavola ha bisogno non solo di cibo, ma anche di calore e gentilezza. E così, lei si assicura che nessuno resti mai affamato.»
Il viandante mangiò con gusto e sentì un calore avvolgente diffondersi dentro di lui. Si sentì forte, riposato e felice.
Prima di ripartire, promise alla nonna che avrebbe portato con sé il suo insegnamento: la vera magia non sta negli oggetti, ma nel cuore di chi condivide ciò che ha con gli altri.
E così, ogni volta che la pentola di Nonna Carolina bolliva, tutti nel villaggio sapevano che da lei ci sarebbe stato un pasto caldo e un sorriso pronto ad accoglierli.
E la pentola? Oh, quella continuava a borbottare e gorgogliare, felice di servire chi ne aveva bisogno.
Ascoltiamo insieme

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