nik cucciolo di volpe

Leggi e ascolta Nik cucciolo di volpe che non ascoltava

Cari miei, quante volte ci è capitato come genitori di ripetere “non fare…” e “non andare…”, e i nostri figli, testardi come i muli, hanno colto l’attimo di distrazione proprio per fare e andare?

Ecco quello che accade anche al protagonista della favola di questa sera, un cucciolo di volpe, Nik.

Mica gli animali sono diversi dagli umani? no, per niente proprio.

Leggete con me

Nik era un cucciolo che non ascoltava.

 Aveva già due anni e mezzo, sapeva camminare, saltare, mangiare da solo, parlare. 

Nik aveva imparato a salire e scendere le scale, da solo, ed era molto felice di sapere fare tutte queste cose senza l’aiuto della mamma.
Anche se Nik sapeva benissimo fare le scale, la mamma gli aveva detto:

“Cucciolo, non salire da solo sulla scala a pioli”.
Nik voleva salire e scendere da tutte le scale.

Quindi, quando la mamma era in un’altra camera o in bagno, andava sulla scala a pioli, su e giù. Era veloce e bravissimo: quando la mamma tornava, era già a terra e non cadeva mai.
“Non salire sulla scala a pioli: potresti cadere”.

Nik non ci credeva, Nik non cadeva mai.

Se mamma era al lavoro e a casa c’era la nonna, la nonna diceva:
“Non salire sulla scala a pioli: potresti cadere”.



Nik saliva di nascosto, quando la nonna non lo vedeva.

Era veloce e bravissimo e non cadeva.
Anche la zia Nina diceva sempre:
“Non salire sulla scala a pioli”, ma Nik cucciolo di volpe che non ascoltava lo faceva lo stesso.

Quando papà Volpe tornava a casa la sera chiedeva a Nik:
“Come è andata oggi, hai fatto il bravo? Hai ascoltato la mamma?”.


Nik diceva sempre di sì: nessuno aveva visto che era andato sulle scale.

Anche nonno Volpe diceva sempre a NIk:
“Non salire sulla scala a pioli! E’ pericoloso!”.


Ma Nik era salito tante e tante volte e non era mai caduto!
Perché avevano tutti paura che cadesse dalle scale?

Un giorno Nik cucciolo di volpe  era a casa con la mamma.

Mamma andò verso la cucina per cucinare e Nik trovò il modo di giocare a salire e a scendere dalla scala a pioli.

Quella volta, però, mise male il piede mentre scendeva, inciampò e si fece male a un ginocchio.
“Mamma, mamma! Mi sono fatto male”! Il cucciolo corse dalla mamma piangendo.

Piangeva e piangeva e la mamma lo consolò a lungo.
Quando il dolore passò, mamma chiese:
“Nik, come è successo? Dove sei caduto? “.
Nik cucciolo di volpe raccontò tutto. Stava scendendo dalla scala a pioli ed era caduto.
Nik pensava che non sarebbe mai caduto dalle scale.
“Cucciolo monello!”, disse la mamma. “Ti avevo detto di non fare la scala a pioli da solo! Hai visto, adesso, che cosa può succedere?”.
“Sì mamma”, disse Nik, perché aveva capito.

Conclusione

Forse i volpacchiotti desiderano scoprire qual è il limite, fra la voglia di osare, il rischio di disobbedire, la paura e il dubbio su che cosa arriva dopo?

Forse i bambini vogliono capire come e perché imparare ad ascoltare i genitori e seguire i loro consigli?

Qualche volta è giusto anche che tentino, e se si fanno qualche graffio doppia dose di coccole!

Non bisogna mai bloccare la voglia di scoprire, il desiderio di conoscere posti nuovi; lasciate che i bambini siano felici a modo loro, non esiste modo migliore. Devono essere felici di ogni scoperta che fanno, non farci felici.

Buonanotte

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