Natale è
Natale si vela di tristezza per me, per noi.
Il vuoto lasciato da Eugenio è enorme, immenso.
Quando partecipo alla Santa Messa presso la Parrocchia Annunziata nel nostro paesino Dragoni, che tantissime volte ci ha visti partecipi, ho attacchi di panico.
Sento accanto a me ancora la presenza della carrozzina con Eugenio seduto, pacifico e sereno, ad ascoltare la Messa.
Guardo il posto, mi fisso a guardare le ruote inesistenti ormai, e sento il calore del suo corpo, e mi infiammo.
Poi un brivido di freddo attraversa il mio corpo, e mi rendo conto che non è con me, non è con noi.
Mi viene in soccorso Gesù, che mi dice: “tranquillo, Eugenio è con me!“
Penso, guardando il mio cuore dall’interno: “Gesù, quello che mi dici è bello, meraviglioso. Ma io voglio stringerlo ancora a me, ridere insieme, parlare da uomo a uomo come facevamo un tempo.
Mi manca il mio bambino, mi manca il <<io>> bambino“
Gesù ribatte: “il tuo bambino è dentro di te, come il tuo io“
Mi fido di Gesù!
Guardo in fondo, in fondo al cuore e vedo Eugenio. Lo sento, lo stringo, lo amo.
E ridiamo ancora insieme:
Uniti, sempre uniti, cuore nel cuore, da cielo a terra e viceversa:
Preghiamo insieme, tutti e quattro insieme, come abbiamo sempre fatto:
Stanotte ti sogniamo svolazzare libero con le tue ali bianche e luminose fra gli abeti del paradiso, addobbati per il compleanno di Gesù:
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