Leggi e ascolta la mia storia con morale “mai abusare della paura altrui”
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Halloween è una festa che piace a molti bambini, ma anche a molti adulti. Si tratta di travestirsi da mostri, fantasmi, streghe e altre creature spaventose e andare in giro per le case a chiedere dolcetti con la formula “dolcetto o scherzetto”. Ma cosa succede se qualcuno si prende troppo sul serio il ruolo di spaventare gli altri? Questa è la storia di Marco, un ragazzo che voleva fare il più grande scherzo di Halloween di sempre.
Marco era un appassionato di horror e di effetti speciali. Aveva una collezione di maschere, trucchi, sangue finto e altri oggetti che usava per creare i suoi travestimenti. Ogni anno, per Halloween, si inventava un costume diverso e cercava di spaventare i suoi amici e i vicini. Ma quest’anno voleva fare qualcosa di più. Voleva fare uno scherzo così terrificante che nessuno si sarebbe mai dimenticato.
Così, si mise a pensare a un piano. Decise di fingere di essere un assassino che si aggirava per il quartiere con un coltello insanguinato. Si procurò una maschera da serial killer, un impermeabile nero, dei guanti e un coltello da cucina. Poi, si mise del sangue finto sul viso, sulle mani e sulla lama. Era pronto per il suo scherzo.
La sera di Halloween, Marco uscì di casa e si nascose in un angolo buio. Aspettò che passasse qualcuno e poi gli saltò addosso urlando e brandendo il coltello. La sua vittima si spaventò tantissimo e scappò via gridando. Marco rise soddisfatto e ripeté lo scherzo con altre persone. Alcune reagirono con paura, altre con rabbia, altre con incredulità. Marco si divertiva un mondo a vedere le loro reazioni.
Ma non tutti la presero bene. Una signora anziana ebbe un malore e dovette essere soccorsa da un’ambulanza. Un bambino si mise a piangere disperatamente e si rifiutò di continuare il giro dei dolcetti. Un gruppo di ragazzi si arrabbiò e lo inseguì per picchiarlo. E infine, la polizia lo fermò e lo portò in caserma per accertamenti.
Marco capì di aver esagerato. Si scusò con tutti e spiegò che era solo uno scherzo. Ma nessuno gli credette o gli perdonò. Dovette pagare una multa per disturbo della quiete pubblica e rischiò anche una denuncia per aggressione. Inoltre, si guadagnò la fama di essere un cattivo ragazzo e nessuno volle più avere a che fare con lui.
La morale della storia è: non bisogna mai abusare della paura altrui per divertirsi. Halloween è una festa in cui ci si può spaventare in modo innocente e divertente, ma non bisogna mai oltrepassare il limite del rispetto e della sicurezza. Altrimenti, si rischia di rovinare la festa a tutti e di rimanere soli.
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