Difendimi dalle forze contrarie
Franco Battiato, L’ombra della luce
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso si fa incerto
e non abbandonarmi mai,
non mi abbandonare mai.
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,24-30)
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».
Mi lascio ispirare
Non possiamo fare finta che non ci sia zizzania anche nella nostra vita, in quelle di chi ci sta accanto, nelle nostre comunità. Che cos’è questa zizzania? Sono quegli ostacoli nel cuore che mettono in ombra la vita: la paura di non essere abbastanza (bravi, amati, amorevoli e ciascuno trovi il suo), l’ansia del futuro e l’incapacità di vivere il presente, il costante confronto con le vite degli altri. Queste ed altre ombre crescono insieme al seme buono. Il bene e il male convivono nel mondo e nei nostri cuori. Possiamo chiederci chi ha seminato, quando e perché ma ciò non toglie che il seme cattivo cresca affianco al seme buono. Che fare allora?
La buona notizia di oggi è che non c’è ombra per cui valga la pena estirpare anche il seme buono.
Che serve pazienza, mitezza, accoglienza anche delle ombre.
La seconda notizia è che non è la nostra natura a determinare il valore della nostra vita, ma la capacità di riconoscere – nel tempo e con discernimento – i frutti buoni dai frutti cattivi: bruciare questi ultimi e conservare e fare fruttificare i primi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale zizzania sta crescendo nel tuo cuore?
Quale zizzania riconosci all’interno della tua comunità?
Quali frutti vuoi portare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
fonte © GET UP AND WALK
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