C’era una volta, in un luogo splendente tra le nuvole, un angelo di nome Eugene. Eugene era noto per essere un po’ distratto, ma il suo cuore era così grande che nessuno riusciva mai a restare arrabbiato con lui. Un giorno, mentre si stiracchiava tra una nuvola e l’altra, si ricordò che il suo onomastico era il giorno seguente. “Devo organizzare una festa indimenticabile!” pensò.
Eugene invitò tutti gli altri angeli e persino alcune creature del bosco fatato, chiedendo aiuto al suo amico Cherubino per i preparativi. Cherubino era un angelo molto metodico e gli chiese:
“Eugene, hai fatto una lista delle cose da fare?“
“Lista? Oh, ma certo, nel mio cuore c’è sempre una lista!” rispose Eugene con un sorriso raggiante.
Il giorno della festa arrivò, e Eugene era emozionatissimo. C’era un grande banchetto di dolci di nuvola, un’orchestra di allodole e un arcobaleno speciale che attraversava il cielo per decorare l’atmosfera. Ma Eugene, nella sua distrazione, aveva dimenticato una cosa importante: gli inviti! Nessuno sapeva che ora iniziasse la festa.
Gli angeli e le creature del bosco fatato arrivarono uno alla volta, ognuno a un orario diverso. Per non farli aspettare, Eugene cominciò a offrire dolci e a ballare con ogni nuovo arrivato, come se la festa iniziasse in quel momento. Dopo qualche ora, il prato delle nuvole si trasformò in un caos adorabile: angeli che giocavano a rincorrersi, gufi fatati che facevano il karaoke e persino un unicorno che ballava il tip tap.
A un certo punto, Cherubino si avvicinò, ridendo.
“Eugene, questa festa è così folle che non so se ridere o piangere!“
Eugene, con le piume arruffate, rispose: “Ma ridere, ovviamente! Guarda che belli sono tutti! La confusione ci ha uniti, e questo è ciò che conta davvero.“
Alla fine della giornata, quando il sole iniziò a calare e le stelle cominciarono a brillare, tutti gli invitati si riunirono sotto l’arcobaleno. Cherubino alzò il calice di rugiada e disse:
“Eugene, la tua festa è stata la più buffa e caotica che io abbia mai visto, ma anche la più speciale. Hai dimostrato che la gioia sta nel momento, non nella perfezione.“
La morale
A volte la vita è un po’ disordinata e imprevedibile, ma non è la perfezione a renderci felici, bensì il cuore e la sincerità che mettiamo nelle cose.
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