Leggi e ascolta la nuova filastrocca “Le stelle nel prato”
Ciao a tutti!
Questa sera vi leggerò una nuova filastrocca scritta da Stefania Di Massimantonio dal sito www.filastrocche.it
Buon ascolto!
In queste calde notti d’estate
tante lucine nel prato sono spuntate.
Fanno concorrenza alle stelle in cielo
ma loro saltano e ballano con incessante zelo.
È un tripudio di scintille
tanto che i nostri occhi fanno faville.
In scena una vera magia
che tappezza il prato d’allegria;
uno spettacolo d’incantevole bellezza
che le emozioni ti accarezza.
Ma certo dobbiamo sapere
che le lucciole le possiamo
ancora vedere
se lasciamo la notte più nera
e mangiamo la frutta
non di plastica ma vera.
Vi è piaciuta?
Buonanotte dalla vostra sorellina Francesca e dal nostro angioletto custode Eugenio.
Pochi spettacoli della natura ci sembranno magici come il bagliore delle lucciole. Uno show di luci in scena nelle notti estive. «In Italia ci sono 21 specie di lucciole: alcune sono presenti solo qui», spiega Daniela Lupi, docente di entomologia applicata all’Università degli Studi di Milano.
UNA REAZIONE CHIMICA. Questi coleotteri della famiglia Lampyridae (oltre 2.000 specie nel mondo) brillano di luce propria grazie a una reazione chimica: in organi specializzati dell’addome, una molecola chiamata luciferina, in presenza di ossigeno e dell’enzima luciferasi, si trasforma inossiluciferina emettendo luce.
IL CODICE D’AMORE DELLE LUCCIOLE. «Questi insetti notturni usano infatti la luce per la comunicazione sessuale», specifica Lupi. «Spesso il maschio vola emettendo una luce intermittente, la femmina ferma tra la vegetazione lo vede e si illumina con una luce fissa: il maschio la nota e la raggiunge. Ci possono però essere altre modalità, e ogni specie ha un suo “codice” di luminosità e intermittenza. Da noi le lucciole si accoppiano prevalentemente tra giugno e luglio, ma anche fino ad agosto, a seconda di specie e zona»
LUCI DELLA CITTÀ. Tutte le larve sono luminose, mentre gli adulti di alcune specie sono diurni e non “brillano”. La bioluminescenza ha però un formidabile rivale: la luce delle città. «La diminuzione delle lucciole è legata all’inquinamento luminoso, che manda in crisi la loro comunicazione, e all’uso di prodotti chimici che colpiscono loro o le loro prede (chiocciole e lumache: le larve di lucciola le immobilizzano con le mandibole e le divorano)», conclude Lupi.«Ma si sono riprese, per esempio, nei parchi bui attorno alle città».
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