Eravamo soli senza te. Lo sapevamo, lo sapeva anche Dio.
Non siamo fatti per stare soli, per vivere senza condividere, per respirare senza amare.
La luce nella nostra vita si accese ancora una volta: erano le 15 circa, e tu venisti al mondo, a conoscere la luce del mondo.
Tutti gli occhi erano puntati su di te, meraviglia dell’amore, ed Eugenio si ingelosì, rintanandosi dietro la porta della camera di degenza di mamma.
La meraviglia dell’amore compì ancora una volta il suo gesto e riempì il cuore di tuo fratello Eugenio di tutto l’amore che un fratello di sangue può donare alla sua sorella di sangue.
E da quel giorno, per tutti i giorni che il Signore ti vorrà donare, sarà sempre così: l’amore compirà sempre la sua meraviglia, fuori e dentro di te, meraviglia del mio amore.
Tuo, per sempre tuo, papà Remigio
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