L'asino selvatico e l'asino domestico

Leggi e ascolta la favola di Esopo “L’asino selvatico e l’asino domestico”

Ciao amiche ed amici di tutto il mondo!

Oggi ho il piacere di leggervi la favola dal titolo “L’asino selvatico e l’asino domestico” tratta dal libro “Le favole di Esopo

Esopo

Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; Menebria, 620 a.C. circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere (opere di Esopo) ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono … Visualizza altro

Leggiamo insieme

C’era una volta un simpatico asinello selvatico che trascorreva le sue giornate in libertà, passeggiando per i campi e mangiando il cibo che trovava.

Durante uno dei suoi giri quotidiani ebbe modo di vedere un suo simile, dall’aspetto sano e robusto, che brucava l’erba in un grande prato cintato da un’alta staccionata di legno.

Esso, osservando l’animale domestico, pensò: “Che bella vita! Lui sì che sta bene: é spensierato, senza problemi e con il cibo a volontà”. In effetti l’altro asino sembrava proprio fortunato: gli venivano serviti due pasti abbondanti al giorno, riposava in una stalla bene attrezzata ed aveva un pascolo meraviglioso a sua disposizione.

L’asino selvatico, invece, doveva accontentarsi dei miseri sterpi che riusciva a trovare ai margini della strada, perché i prati ricoperti di erbetta fresca erano tutti privati. Ogni tanto, il povero asinello appoggiava il muso sulla cima della staccionata e, guardando l’altro, lo invidiava da morire.

Un giorno, pero, il giovane asinello, girovagando tranquillo, incontrò sulla via, un animale talmente sovraccarico di legna, sacchi di grano ed altro da non essere in grado di capire di che bestia si trattasse.

Quando questa, per reagire ad una violenta frustata del suo padrone, tirò un calcio e alzò il muso, lo riconobbe: era l’asino domestico che fino a quel giorno aveva tanto invidiato! “Eh, caro mio,” gli gridò affiancandosi a lui “a questo prezzo non farei mai cambio con te.

Nessuno mi comanda, io sono libero e leggero come una libellula. Se poi non mangio bene come te, meglio, mi mantengo in linea. E per sopravvivere mi arrangio”. Dopo quell’incontro l’asino selvatico non provò più alcuna invidia per il suo simile.

Esopo

E’ meglio possedere poco vivendo felici piuttosto che avere la ricchezza a costo di tante sofferenze.


Buonanotte e sogni d’oro dalla vostra Francesca Ruberto ♥

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L’asino selvatico e l’asino domestico
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