Leggi e ascolta la favola “l’angelo canestro”
C’era una volta, lassù tra le nuvole, un angelo un po’ diverso dagli altri. Mentre i suoi compagni passavano il tempo suonando arpe o leggendo antichi testi, lui preferiva saltare e schiacciare. Si chiamava Mikael e la sua più grande passione era il basket.
Mikael aveva ali immense e bianche, perfette per volare tra le stelle, ma lui le preferiva usare per fare dei fantastici slam dunk su un canestro di nuvole che si era costruito. Il suo parquet era una distesa di stelle scintillanti e la palla, una cometa luminosa che lui dribblava con maestria.
Gli altri angeli lo guardavano sorpresi. “Ma Mikael, un angelo non dovrebbe pensare solo alla spiritualità?”, gli chiedevano. Ma lui sorrideva e rispondeva: “La spiritualità è anche divertirsi e usare i propri talenti, no?”.
Un giorno, un terribile mostro oscuro minacciò di inghiottire tutte le stelle del cielo. Gli angeli erano terrorizzati, ma Mikael ebbe un’idea. “Io ci provo!”, disse con determinazione.
Si mise in posizione, la cometa luminosa tra le mani, e si lanciò verso il mostro. Con un salto incredibile, schivò i suoi tentacoli e fece un canestro perfetto proprio nel suo occhio. Il mostro urlò e scomparve, lasciando il cielo libero.
Da quel giorno, Mikael diventò l’eroe del paradiso. Ma la cosa che lo rendeva più felice era vedere gli altri angeli provare a giocare a basket con lui. E così, tra le nuvole, nacque una nuova tradizione: ogni sera, dopo aver compiuto le loro buone azioni, gli angeli si riunivano per una partita di basket sotto le stelle.
Morale della storia:
Anche gli angeli hanno bisogno di divertirsi e di usare i loro talenti in modo creativo. E a volte, per risolvere i problemi più grandi, basta un po’ di ingegno e un pizzico di follia.
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