Storie di ordinaria burocrazia: la previdenza sociale
Sveglia di buon ora, per ritornare a Caserta all’INPS così da fare valere i diritti di Eugenio ammalato di cancro.
Accompagno alle 8.05 Francesca a scuola, ed il caro assistente scolastico Vincenzo accoglie anche in anticipo Francesca: c’è sempre la legge, la burocrazia, ma ci deve essere sempre prima l’intelligenza e l’amore. E il nostro istituto Fermi ha dimostrato sempre affetto, intelligenza e amore.
Con la nostra amica Antonietta ci avviamo per Caserta, che raggiungiamo in circa 45 minuti.
C’è una fila di auto tipico da centro commerciale, invece siamo in uffici di pubblica utilità sociale.
C’è tanta gente in attesa, ci chiamano quasi subito e ci consegnano il ticket di attesa S002: circa 10 minuti di attesa e entriamo nella stanza della commissione medica, dolce ci accolgono 3 persone molto gentili, di cui una signora al computer gentilissima e comprensiva. Eugenio viene subito trattato come deve essere trattato sempre un ragazzo di 13 anni: tatto, gentilezza e comprensione.
Usciamo dopo pochi minuti, soddisfatti, per il momento.
Adesso siamo in attesa che Giuseppina termini un’altra fila: si perché burocrazia e fila vanno sempre d’amore e d’accordo.
Aspettiamo io ed Eugenio fuori, all’aperto, godendoci un bellissimo sole tiepido, che ci ristora l’animo e il morale.
Lo guardo sempre con tutto l’amore di padre. Lo amo di un amore immenso, smisurato, intimo.
I suoi occhi dolci mi donano amore, dolcezza e serenità.
Fila terminata, PIN ricevuto, possiamo tornare a casa.
Alle 12.30 siamo di ritorno a casa Dragoni.
Ed anche questa è fatta.
Dopo pranzo, il guerriero è stanco. Dopo tutto quello che ha passato, e che sta ancora passando, antibiotici compresi per il mal di gola, certo che è stanco il mio cucciolo.
Pomeriggio un pochino di TV, e dopo io e Giuseppina ci dedichiamo alle cure ed attenzioni del nostro guerriero.
Sulla pelle della testa si formano delle crosticine lattee, come quelle dei neonati. E noi con dolcezza amorevole, tanta attenzione alla valvola intracranica e la serenità che Eugenio ci infonde, curiamo delicatamente la tua testolina.
Cena e alle 22, distrutto, il nostro guerriero è a nanna
È stanco, sempre molto stanco. Le battaglie lo sfiancano.
Ma la guerra non è ancora vinta.
Forza guerriero mio, un altro po’di sforzo e la vinci, la vinciamo questa guerra!
Ultimo aggiornamento il 3 Ottobre 2022 by Remigio Ruberto
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