occhio ingrandito della mosca

Leggi e ascolta la fiaba su “la piccola mosca”

Curiosando

Le mosche sono piccoli insetti volanti appartenenti all’ordine dei Ditteri e alla famiglia dei Muscidae. Esse sono diffuse in tutto il mondo e sono spesso associate a ambienti domestici o agricoli, poiché si nutrono di sostanze organiche in decomposizione, come escrementi, carcasse di animali o cibo in decomposizione. Tuttavia, esistono diverse specie di mosche con vari stili di vita e abitudini alimentari.

Le mosche sono caratterizzate da un corpo piccolo, generalmente di colore grigio o nero, con grandi occhi composti, ali trasparenti e un piccolo apparato boccale adatto per succhiare liquidi. Molte specie di mosche hanno un ciclo vitale rapido e possono riprodursi in grandi quantità, rendendole spesso fastidiose o problematiche in certi contesti.

Nonostante la loro reputazione spesso negativa, le mosche svolgono un ruolo importante negli ecosistemi come decompositori, contribuendo al processo di decomposizione della materia organica morta e al riciclo dei nutrienti.

Alcune culture e tradizioni le hanno anche associate a simboli di fastidio, di sporco o di poca igiene, ma le mosche possono anche essere oggetto di studio scientifico e fonte di ispirazione per racconti e allegorie, come nel caso di una favola su una mosca che non sapeva volare.

Leggiamo insieme

C’era una volta, in un piccolo bosco incantato, una minuscola mosca di nome Margherita.

Margherita non era una mosca come le altre. Mentre le sue amiche mosche danzavano nell’aria con grazia e leggerezza, lei rimaneva sempre a terra, con le piccole ali chiuse e impaurita di sollevarsi in volo.

Margherita sognava di volare come le altre, ma per qualche motivo non ci riusciva. Ogni volta che tentava di spiccare il volo, finiva per atterrare maldestramente qualche centimetro più in là.

Un giorno, mentre Margherita era seduta su un filo d’erba a guardare le altre mosche danzare nell’aria, un vecchio gufo saggio di nome Oreste si avvicinò a lei.

“Perché sei così triste, piccola Margherita?” chiese il gufo con voce gentile.

Margherita sospirò e raccontò al gufo del suo desiderio di volare e del suo fallimento nel farlo.

Il gufo sorrise saggiamente. “Ogni creatura ha i suoi talenti unici, cara Margherita. Forse il volo non è il tuo destino, ma ciò non significa che tu non abbia altri doni meravigliosi da offrire al mondo.”

Margherita era perplessa. “Ma cosa posso fare se non posso volare?”

Il gufo pensò per un attimo, poi disse: “Hai mai considerato che potresti avere un talento per qualcosa di diverso? Forse sei brava nell’ascoltare gli altri, nel portare conforto o nel trovare soluzioni creative ai problemi.”

Margherita rifletté sulle parole del saggio gufo e decise di esplorare nuovi interessi. Scoprì che amava ascoltare gli animali del bosco e offrire loro consigli e conforto quando ne avevano bisogno. Si rese conto che anche senza volare, poteva comunque essere di grande aiuto agli abitanti del bosco.

Con il tempo, Margherita divenne famosa nel bosco per la sua gentilezza e saggezza. Gli animali si rivolgevano a lei per consigli e supporto, e lei li aiutava con amore e dedizione.

Così, anche se Margherita non imparò mai a volare come le altre mosche, scoprì che il suo valore non dipendeva dalla sua capacità di volare, ma dalle sue qualità interiori e dal suo desiderio di aiutare gli altri. E vissero tutti felici e contenti nel bosco incantato.

Ascoltiamo insieme

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La piccola mosca
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Eugenio

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