Leggi e ascolta La Parola del 9 giugno 2023
Venerdì della IX settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- B. Luigi Boccardo canonico e fondatore (1861-1936)
- B. Mosè Tovini sacerdote Diocesi Brescia (1877-1930)
Prima Lettura
Dio mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio.
Dal libro di Tobìa
Tb 11,5-17
In quei giorni, Anna sedeva scrutando la strada per la quale era partito il figlio. Quando si accorse che stava arrivando, disse al padre di lui: «Ecco, sta tornando tuo figlio con l’uomo che l’accompagnava».
Raffaele disse a Tobìa, prima che si avvicinasse al padre: «Io so che i suoi occhi si apriranno. Spalma il fiele del pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come scaglie le macchie bianche dai suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e vedrà la luce». Anna corse avanti e si gettò al collo di suo figlio dicendogli: «Ti rivedo, o figlio. Ora posso morire!». E si mise a piangere.
Tobi si alzò e, incespicando, uscì dalla porta del cortile. Tobìa gli andò incontro, tenendo in mano il fiele del pesce. Soffiò sui suoi occhi e lo trasse vicino, dicendo: «Coraggio, padre!». Gli applicò il farmaco e lo lasciò agire, poi distaccò con le mani le scaglie bianche dai margini degli occhi.
Tobi gli si buttò al collo e pianse, dicendo: «Ti vedo, figlio, luce dei miei occhi!». E aggiunse: «Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Sia il suo santo nome su di noi e siano benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio Tobìa».
Tobia entrò in casa lieto, benedicendo Dio con tutta la voce che aveva. Poi Tobìa informò suo padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del denaro che aveva riportato, di Sara, figlia di Raguèle, che aveva preso in moglie e che stava venendo e si trovava ormai vicina alla porta di Nìnive.
Allora Tobi uscì verso la porta di Nìnive incontro alla sposa di lui, lieto e benedicendo Dio. La gente di Nìnive, vedendolo passare e camminare con tutto il vigore di un tempo, senza che alcuno lo conducesse per mano, fu presa da meraviglia. Tobi proclamava davanti a loro che Dio aveva avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli occhi.
Tobi si avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobìa, e la benedisse dicendole: «Sii la benvenuta, figlia! Benedetto sia il tuo Dio, che ti ha condotto da noi, figlia! Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobìa e benedetta tu, o figlia! Entra nella casa, che è tua, sana e salva, nella benedizione e nella gioia; entra, o figlia!».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 145 (146)
R. Loda il Signore, anima mia.
Loda il Signore, anima mia:
loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto. R.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Il Vangelo del 9 giugno 2023
Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,35-37
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
“Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi”.
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Parola del Signore.
San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi battesimale n°14,27-30 (trad. cb© evangelizo)
Credo nel Figlio unigenito seduto alla destra del Padre
Ricordati di quanto ho detto sulla presenza del Figlio seduto alla destra del Padre, perché così [afferma] il Simbolo: “salito al cielo, seduto alla destra del Padre”! (…)
Il profeta Isaia che aveva visto questo trono prima della presenza del Salvatore nella carne, dice: “Ho visto il Signore seduto su un trono alto ed elevato” (Is 6,1). Ma siccome “nessuno ha mai visto il Padre” (Gv 1,18; 1Tm 6,16), il personaggio che apparve allora al profeta era il Figlio. Il salmista dice anche: “Saldo è il tuo trono fin dal principio, da sempre tu sei” (Sal 93,2). Molte sono le testimonianze al riguardo. (…)
Il salmo 110 dice chiaramente: “Oracolo del Signore al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. E il Signore nel Vangelo rinforza queste parole e dice che Davide non le ha pronunciate da se stesso, ma sotto l’ispirazione dello Spirito Santo: “Come mai allora – dice Gesù – Davide sotto ispirazione lo chiama Signore quando dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siediti alla mia destra?” (Mt 22,43-44).
E negli Atti degli Apostoli, il giorno di Pentecoste, Pietro con gli undici, in piedi discutendo con gli Israeliti, ricorda loro, citando queste stesse parole, la testimonianza contenuta nel Salmo 110 (At 2,34). (…) Esistono certamente altre testimonianze sul Figlio unigenito alla destra di Dio; accontentiamoci tuttavia per ora di queste.
Ci ricorderemo ancora una volta che egli non è entrato in possesso di questa dignità del trono in seguito alla sua venuta nella carne; ma vi è entrato ben prima di tutti i secoli, lui, il figlio unigenito generato da Dio, nostro Signor Gesù Cristo, che da sempre possiede il trono alla destra del Padre.
PAROLE DEL SANTO PADRE
“Tutti noi siamo passati per momenti brutti, forti, non tanto forti come questo, ma noi sappiamo cosa si sente nel momento buio, nel momento di dolore, nel momento delle difficoltà, noi sappiamo.
Ma lei, Sara, pensa: ‘Ma se io mi impicco farò soffrire i miei genitori?’ e si ferma e prega. E Tobi dice: ‘Ma questa è la mia vita, andiamo avanti’ e prega, e prega. E questo è l’atteggiamento che ci salva nei momenti brutti: la preghiera. La pazienza: perché tutti e due sono pazienti con il proprio dolore.
E la speranza che Dio ci ascolti e faccia passare questi momenti brutti. Nei momenti di tristezza, poca o tanta, nei momenti bui: preghiera, pazienza e speranza. Non dimenticare questo”. (…) “Dopo la prova, il Signore si fa vicino a loro e li salva.
Ma ci sono dei momenti belli, autentici, come questo, non quei momenti con bellezza truccata, che tutto è artificioso, un fuoco d’artificio, ma non è la bellezza dell’anima.
E cosa fanno tutti e due nei momenti belli? Ringraziano Dio, allargano il cuore nella preghiera di ringraziamento”. (Omelia Santa Marta, 9 giugno 2017)
Ultimo aggiornamento il 16 Giugno 2024 by Remigio Ruberto
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