La Parola del 9 gennaio 2023
Leggi e ascolta La Parola del 9 gennaio 2023
Lunedì della I settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Adriano di Canterbury abate benedettino († 710 ?)
- B. Eurosia Fabris in Barban «mamma Rosa» (1866-1932)
Prima Lettura
Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 1,1-6
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto:
«Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»?
e ancora:
«Io sarò per lui padre
ed egli sarà per me figlio»?
Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice:
«Lo adorino tutti gli angeli di Dio».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 96 (97)
R. Adoriamo il Signore insieme ai suoi angeli.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
Annunciano I cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
A lui si prostrino tutti gli dèi! R.
Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino, dice il Signore:
convertitevi e credete nel Vangelo. (Mc 1,15)
Alleluia.
Vangelo
Convertitevi e credete nel Vangelo.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1,14-20
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del Signore.
San Gregorio Magno (ca 540-604)
papa, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo, n° 5
«E subito, lasciate le reti, lo seguirono»
Qualcuno si potrebbe chiedere…: “Cosa hanno lasciato di tanto prezioso alla chiamata del Signore questi due pescatori che non avevano quasi nulla?”…
Hanno lasciato molto, perché hanno rinunciato a tutto, per quanto poco fosse. Noi, al contrario, ci attacchiamo a ciò che abbiamo e cerchiamo avidamente ciò che non abbiamo. Pietro e Andrea hanno lasciato molto quando hanno entrambi rinunciato al semplice desiderio di possedere.
Hanno lasciato molto perché, rinunciando ai loro beni, hanno rinunciato anche ai loro desideri. … Nessuno dunque, anche quando vede che certi hanno rinunciato a grandi ricchezze, dica a se stesso: «Come vorrei imitarli nel disprezzo di questo mondo, ma non ho niente da lasciare». Fratelli, lasciate abbastanza rinunciando ai desideri terreni.
Al Signore infatti bastano i nostri beni materiali, per quanto piccoli siano. Ciò che egli guarda infatti è il cuore, non i beni; più che il valore dell’offerta che gli si fa, considera i sentimenti che l’accompagnano. Se consideriamo i beni materiali, vediamo che i nostri santi lavoratori hanno pagato con le loro reti e la loro barca la vita eterna, che è quella degli angeli.
Il Regno di Dio non ha prezzo: tuttavia ‘costa’ né più né meno quanto possiedi.
PAROLE DEL SANTO PADRE
I discepoli erano pescatori: Gesù li aveva chiamati proprio nel lavoro.
Andrea e Pietro stavano lavorando con le reti. Lasciarono le reti e seguirono Gesù. Giovanni e Giacomo, lo stesso. Nessuno gli domandò, qui, “chi sei?”: sapevano che era il Signore.
Una familiarità quotidiana con il Signore, è quella del cristiano. E sicuramente, hanno fatto la colazione insieme, con il pesce e il pane, sicuramente hanno parlato di tante cose con naturalità.
Questa familiarità con il Signore, dei cristiani, è sempre comunitaria.
Sì, è intima, è personale ma in comunità. Una familiarità senza comunità, una familiarità senza il Pane, una familiarità senza la Chiesa, senza il popolo, senza i sacramenti è pericolosa. (Omelia da Santa Marta, 17 aprile 2020)
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