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Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 8 marzo 2025
Sommario
Sabato dopo le Ceneri
- S. Giovanni di Dio fondatore “Fatebenefratelli” (1495-1550)
- B. Faustino Míguez sacerdote S.P. e fondatore (1831-1925)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Se aprirai il tuo cuore all’affamato, brillerà fra le tenebre la tua luce.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 58,9b-14
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra,
ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 85 (86)
R. Mostrami, Signore, la tua via.
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. R.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia. R.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche. R.
Acclamazione al Vangelo
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva. (Ez 33,11)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Il Vangelo di oggi 8 marzo 2025
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 5,27-32
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Parola del Signore.

San Charles de Foucauld (1858-1916)
eremita e missionario nel Sahara
(trad. cb© evangelizo)
« Egli si alzò e lo seguì »
Quanto sei buono, mio Dio, e con quanta cura ti applichi a rialzare i peccatori, a gridare “Speranza” ai colpevoli. Con quanta premura ti mostri, fin dalle prime righe del Vangelo, come il Buon Pastore, il Padre del Figlio prodigo, il divino medico venuto per i malati. Sembra che ti sia preso l’impegno fin dalle prime righe del Vangelo di ripeterci: “Io non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta dalla sua malvagità e viva” (Ez 33,11). O Dio, Padre di misericordia, vuoi dirci che ci sono speranza e grazia, anche per i colpevoli, anche per i più perduti, per i più macchiati. Coloro che agli occhi degli uomini sono irrimediabilmente malfattori e caduti sono ancora nobili e belli ai tuoi occhi. Si pentano, dicano come Davide: “Ho peccato” (2 Sam 12,13), e tu spalanchi per queste anime che il mondo riteneva perdute e che tu hai così pienamente ritrovate, rialzate, purificate, abbellite, tu spalanchi in tale misura il tesoro dei tuoi favori da non rifiutare alcuna grazia a queste anime alle quali alcuna grandezza è ormai inaccessibile. Per quanto fossimo caduti in basso, non disperiamo mai. La bontà di Dio è al di là di ogni male possibile. “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno come lana” (Is 1,18). Non c’è alcun momento della vita che non possa diventare l’inizio di una nuova esistenza, (…) separata come da un muro dalle infedeltà passate.
PAROLE DEL SANTO PADRE
In pochi vedevano Matteo così com’era: lo conoscevano come colui che stava «seduto al banco delle imposte». Era infatti esattore delle tasse: uno, cioè, che riscuoteva i tributi per conto dell’impero romano che occupava la Palestina. In altre parole, era un collaborazionista, un traditore del popolo. Possiamo immaginare il disprezzo che la gente provava per lui: era un “pubblicano”, così si chiamava. Ma, agli occhi di Gesù, Matteo è un uomo, con le sue miserie e la sua grandezza. State attenti a questo: Gesù non si ferma agli aggettivi, Gesù sempre cerca il sostantivo. “Questo è un peccatore, questo è un tale per quale…” sono degli aggettivi: Gesù va alla persona, al cuore, questa è una persona, questo è un uomo, questa è una donna. Questo sguardo di Gesù che è bellissimo, che vede l’altro, chiunque sia, come destinatario di amore, è l’inizio della passione evangelizzatrice. Tutto parte da questo sguardo, che impariamo da Gesù. Possiamo chiederci: com’è il nostro sguardo verso gli altri? (Udienza generale, 11 gennaio 2023)
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