Leggi e ascolta il Vangelo e La Parola del 8 marzo 2024
Sommario
Venerdì della III settimana di Quaresima
- S. Giovanni di Dio fondatore “Fatebenefratelli” (1495-1550)
- B. Faustino Míguez sacerdote S.P. e fondatore (1831-1925)
Prima Lettura
Non chiameremo più dio nostro l’opera delle nostre mani.
Dal libro del profeta Osèa
Os 14,2-10
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: “Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati,
ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più “dio nostro”
l’opera delle nostre mani,
perché presso di te l’orfano trova misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell’olivo
e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l’esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v’inciampano».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 80 (81)
R. Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.
Un linguaggio mai inteso io sento:
«Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato. R.
Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.
Ascolta, popolo mio:
contro di te voglio testimoniare.
Israele, se tu mi ascoltassi! R.
Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto. R.
Se il mio popolo mi ascoltasse!
Se Israele camminasse per le mie vie!
Lo nutrirei con fiore di frumento,
lo sazierei con miele dalla roccia». R.
Acclamazione al Vangelo
Gloria e lode a te, o Cristo!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino. (Mt 4,17)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Il Vangelo del 8 marzo 2024
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,28b-34
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Parola del Signore.
Sant’Agostino (354-430)
vescovo d’Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Le Confessioni X, 6 (https://www.augustinus.it/italiano/confessioni/conf_10_libro.htm riv.)
“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore” (Mc 12,30)
Non ho dubbi, anzi sono certo in coscienza, Signore, che ti amo. Folgorato al cuore da te mediante la tua parola, ti amai. Ma che amo, quando amo te?
Non una bellezza corporea, né una grazia temporale: non lo splendore della luce, così caro a questi miei occhi, non le dolci melodie delle cantilene d’ogni tono, non la fragranza dei fiori, degli unguenti e degli aromi, non la manna e il miele, non le membra che si aprono agli abbracci della carne: nulla di tutto ciò amo, quando amo il mio Dio.
Eppure amo una sorta di luce e voce e odore e cibo e abbraccio nell’amare il mio Dio: la luce, la voce, l’odore, il cibo, l’abbraccio dell’uomo interiore che è in me, dove splende alla mia anima una luce non avvolta dallo spazio, dove risuona una voce non travolta dal tempo, dove si avverte un profumo non disperso dal vento, dove si assaggia un sapore non attenuato dalla voracità, dove si vive un abbraccio non interrotto dalla sazietà. Ciò amo, quando amo il mio Dio.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Oggi, dunque, prendiamo esempio da questo scriba. Ripetiamo le parole di Gesù, facciamole risuonare in noi: “Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza e il prossimo come me stesso”.
E chiediamoci: questo comandamento, orienta davvero la mia vita? Questo comandamento trova riscontro nelle mie giornate? Ci farà bene stasera, prima di addormentarci, fare l’esame di coscienza su questa Parola, vedere se oggi abbiamo amato il Signore e abbiamo donato un po’ di bene a chi ci è capitato di incontrare.
Che ogni incontro sia dare un po’ di bene, un po’ di amore, che viene da questa Parola. La Vergine Maria, nella quale la Parola di Dio si è fatta carne, ci insegni ad accogliere nel cuore le parole vive del Vangelo. (Angelus, 31 ottobre 2021)
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