La Parola del 8 gennaio 2023
Leggi e ascolta La Parola del 8 gennaio 2023
Battesimo del Signore, festa
- S. Lorenzo Giustiniani patriarca di Venezia (1381-1456)
- B. Eurosia Fabris in Barban «Mamma Rosa» (1866-1932)
Prima Lettura
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.
Dal libro del profeta Isaìa
Is 42,1-4.6-7
Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono,
non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata,
non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra,
e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito
come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 28 (29)
R. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. R.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. R.
Seconda Lettura
Dio consacrò in Spirito santo Gesù di Nazaret
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34-38
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». (Mc 9,6)
Alleluia.
Vangelo
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,13-17
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore.
San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa
Catechesi, n° 11
« Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto »
Credi in Gesù Cristo Figlio del Dio vivente, l’Unigenito di cui leggiamo nel Vangelo: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16)…
In quanto generato dal Padre, dunque, Cristo è Figlio di Dio per natura e non per adozione… Il Padre Dio vero genera infatti il Figlio Dio vero. Questi è a lui simile… Il Cristo è Figlio secondo natura, vero Dio, non figlio per adozione secondo la grazia.
Così d’ora in poi sarete figli di Dio anche voi, o battezzandi, poiché sta scritto: “A quanti però l’hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio; a quelli che credono nel suo nome…” (Gv 1,12). Noi nasciamo dall’acqua e dallo Spirito (Gv 3,5), ma non così il Cristo è generato dal Padre. Al momento infatti del battesimo la voce del Padre lo proclamò tale. Per rivelare che era Figlio prima ancora del battesimo, Dio non disse: “Questi da questo momento diventa mio Figlio”, ma fece risuonare la voce: “Questi è mio Figlio”.
Il Padre genera il Figlio non come la mente sussistente in noi uomini genera parole inconsistenti, che una volta pronunziate si disperdono per l’aria. Del Cristo invece sappiamo che è Parola generata sussistente e vivente nel Padre che la genera in modo ineffabile e sostanziale da sempre, non come la parola proferita dalle nostre labbra che appena pronunziata si disperde.
Sta scritto infatti: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1). Era il Verbo che da sempre siede alla destra del Padre (Sal 109,11), il Verbo che comprendendo la volontà del Padre, la eseguì nel creare tutte le cose; il Verbo che discende e ascese (Ef 4,10)…; il Verbo eloquente del Padre, che di sè disse: “Io dico quello che ho visto presso il Padre” (Gv 8,38); il Verbo che regna sovrano sull’universo che il Padre gli ha dato in potere assoluto ( Gv 3,35).
PAROLE DEL SANTO PADRE
Il Messia chiede di essere battezzato, perché si compia ogni giustizia, si realizzi il disegno del Padre che passa attraverso la via dell’obbedienza filiale e della solidarietà con l’uomo fragile e peccatore. È la via dell’umiltà e della piena vicinanza di Dio ai suoi figli.
Anche il profeta Isaia annuncia la giustizia del Servo di Dio, che realizza la sua missione nel mondo con uno stile contrario allo spirito mondano: «Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta» (42,2-3).
È l’atteggiamento della mitezza […] l’atteggiamento della semplicità, del rispetto, della moderazione e del nascondimento, richiesto anche oggi ai discepoli del Signore. Quanti – è triste dirlo – quanti discepoli del Signore si pavoneggiano di essere discepoli del Signore. Non è un buon discepolo quello che si pavoneggia.
Il buon discepolo è quello umile, mite, quello che fa il bene senza farsi vedere. (Angelus, 12 gennaio 2020)
Aiutaci ad aiutare!
Aiutaci con un tuo piccolo contributo.