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Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 8 febbraio 2025
Sabato della IV settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Girolamo Emiliani fondatore (1486-1537) – mf –
- S. Giuseppina Bakhita schiava poi suora (1869-1947)
- Santo del giorno
Prima Lettura
Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore vi renda perfetti in ogni bene.
Dalla lettera agli Ebrei
Eb 13,15-17.20-21
Fratelli, per mezzo di Gesù offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.
Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi.
Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Sal 22 (23)
R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza. R.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono. (Gv 10,27)
Alleluia.
Il Vangelo di oggi 8 febbraio 2025
Erano come pecore che non hanno pastore.
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Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore.
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San Giovanni Maria Vianney (1786-1859)
sacerdote, curato d’Ars
Pensieri scelti del santo Curato d’Ars (trad. cb© evangelizo)
Prima di tutto istruirsi
Figli miei, non è poca cosa la Parola di Dio! Le prime parole di nostro Signore agli apostoli furono: “Andate ed insegnate” per farci vedere che l’insegnamento viene prima di tutto. Cosa ci ha fatto conoscere la nostra religione? Sono gli insegnamenti che abbiamo sentiti. Chi ci dà l’obbrobrio del peccato, chi ci fa percepire la bellezza della virtù e ci ispira il desiderio del cielo? Gli insegnamenti. Figli miei, perché siamo così ciechi ed ignoranti? Perché non ascoltiamo la Parola di Dio. Con una persona istruita, c’è sempre una speranza. Può certo smarrirsi in ogni sorta di cattive strade, ma si può sempre sperare che tornerà al Buon Dio presto o tardi, fosse anche solo al momento della morte. Mentre una persona non istruita nella religione è come un malato in agonia; non conosce né la grandezza del peccato, né la bellezza della sua anima, né il prezzo della virtù; e continua a vivere peccando. Una persona istruita ha sempre due guide che camminano davanti a lei: il consiglio e l’ubbidienza.
Parole del Santo Padre
Dato che Gesù si è commosso nel vedere tutta quella gente bisognosa di guida e di aiuto, ci aspetteremmo che Egli si mettesse ora ad operare qualche miracolo. Invece, si mise a insegnare … insegnare loro molte cose. Ecco il primo pane che il Messia offre alla folla affamata e smarrita: il pane della Parola. Tutti noi abbiamo bisogno della parola di verità, che ci guidi e illumini il cammino. Senza la verità, che è Cristo stesso, non è possibile trovare il giusto orientamento della vita. Quando ci si allontana da Gesù e dal suo amore, ci si perde e l’esistenza si trasforma in delusione e insoddisfazione. Con Gesù al fianco si può procedere con sicurezza, si possono superare le prove, si progredisce nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Gesù si è fatto dono per gli altri, divenendo così modello di amore e di servizio per ciascuno di noi. (Angelus, 22 luglio 2018)
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