La Parola del 7 settembre 2022
Leggi e ascolta La Parola del 7 settembre 2022
Mercoledì della XXIII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
- S. Grato di Aosta vescovo – Patrono di Aosta –
- B. Ignacy Klopotowsk isacerdote e fondatore (1866-1931)
Prima Lettura
Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da donna? Non andare a cercarla.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 7,25-31
Fratelli, riguardo alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. Penso dunque che sia bene per l’uomo, a causa delle presenti difficoltà, rimanere così com’è.
Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da donna? Non andare a cercarla. Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella loro vita, e io vorrei risparmiarvele.
Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 44 (45)
R. Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio.
Oppure:
R. In te, Signore, ho posto la mia gioia.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio. R.
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d’oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate. R.
Condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rallegratevi ed esultate, dice il Signore,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. (Lc 6,23ab)
Alleluia.
Vangelo
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 6,20-26
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Parola del Signore.
Leone XIII
papa dal 1878 al 1903
Lettera enciclica “Rerum novarum”, 20
« Beati voi poveri »
Ai poveri poi, la Chiesa insegna che innanzi a Dio non è cosa che rechi vergogna né la povertà né il dover vivere di lavoro.
Gesù Cristo confermò questa verità con l’esempio suo mentre, a salute degli uomini, «essendo ricco, si fece povero» (2 Cor 8,9) ed essendo Figlio di Dio, e Dio egli stesso, volle comparire ed essere creduto figlio di un falegname, anzi non ricusò di passare lavorando la maggior parte della sua vita: «Non è costui il fabbro, il figlio di Maria?» (Mc 6,3)
Mirando la divinità di questo esempio, si comprende più facilmente che la vera dignità e grandezza dell’uomo è tutta morale, ossia riposta nella virtù; che la virtù è patrimonio comune, conseguibile ugualmente dai grandi e dai piccoli, dai ricchi e dai proletari; che solo alle opere virtuose, in chiunque si trovino, è serbato il premio dell’eterna beatitudine.
Diciamo di più per gli infelici pare che Iddio abbia una particolare predilezione poiché Gesù Cristo chiama beati i poveri; invita amorosamente a venire da lui per conforto, quanti sono stretti dal peso degli affanni (Mt 11,28); i deboli e i perseguitati abbraccia con atto di carità specialissima.
Queste verità sono molto efficaci ad abbassar l’orgoglio dei fortunati e togliere all’avvilimento i miseri, ad ispirare indulgenza negli uni e modestia negli altri. Così le distanze, tanto care all’orgoglio, si accorciano; né riesce difficile ottenere che le due classi, stringendosi la mano, scendano ad amichevole accordo.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Le Beatitudini di Gesù sono un messaggio decisivo, che ci sprona a non riporre la nostra fiducia nelle cose materiali e passeggere, a non cercare la felicità seguendo i venditori di fumo – che tante volte sono venditori di morte – i professionisti dell’illusione.
Non bisogna seguire costoro, perché sono incapaci di darci speranza. Il Signore ci aiuta ad aprire gli occhi, ad acquisire uno sguardo più penetrante sulla realtà, a guarire dalla miopia cronica che lo spirito mondano ci contagia.
Con la sua Parola paradossale ci scuote e ci fa riconoscere ciò che davvero ci arricchisce, ci sazia, ci dà gioia e dignità. Insomma, quello che veramente dà senso e pienezza alla nostra vita. (Angelus, 17 febbraio 2019)
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