Leggi e ascolta il Vangelo e la Parola del 7 ottobre 2024
Oggi la Chiesa celebra la Beata Vergine Maria del Rosario
Lunedì della XXVII settimana delle ferie del Tempo Ordinario
Prima Lettura
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme a Maria, la madre di Gesù.
Dagli Atti degli Apostoli
At 1,12-14
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Da Lc 1,46-55
R. Il Signore si è ricordato della sua misericordia.
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. R.
Perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome. R.
Di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore. R.
Ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote. R.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre. R.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te,
benedetta tu fra le donne. (Cf. Lc 1,28.42)
Alleluia.
Il Vangelo del 7 ottobre 2024
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,26-38
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore.
San Nerses Snorhali (1102-1173)
patriarca armeno
Seconda parte, § 517-525; SC 203 (trad. cb© evangelizo)
Guarisci la mia anima con rimedi vitali!
Da Gerusalemme, nostro Paradiso, come Adamo colpevole, sono disceso verso la vile Gerico; sono caduto nelle mani del Brigante. Mi spogliarono della luce; coprirono la mia anima delle piaghe del peccato; Non se ne sono andati lasciandomi mezzo morto, ma dopo la morte mi fanno ancora guerra. E Mosè il Levita, Aronne l’antico Sacerdote, la nazione del Grande Patriarca, e i Profeti dell’Antica Legge, videro le piaghe delle mie incurabili sofferenze, e le terribili ferite; passarono col rimedio di sole parole e non poterono guarirle. A te che chiamarono Samaritano, loro razza ebrea impudente, mostrerò i dolori dell’anima mia, ai tuoi occhi divini che li vede. Abbi pietà di me come hai avuto pure pietà di Adamo, poni rimedio alla ferita profonda della mia anima; ricoprila col primo abito, di cui mi spogliarono i briganti. Versaci sopra l’olio e il vino, il rimedio di vita dello Spirito di lassù, dandomi ancora lo Spirito di unzione e la coppa della Nuova Alleanza. Sollevami sul legno della Croce; Conducimi all’ostello della Chiesa; Affidami al Gran Sacerdote, Che offre in sacrificio il tuo Corpo. Dammi la parola dell’Antico e del Nuovo Testamento, per guarire con essa l’anima mia, come col pane vivrà il corpo.
PAROLE DEL SANTO PADRE
L’Angelo dice a Maria: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (v. 28) e l’Evangelista Luca annota che la Vergine «fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo». Rimane sorpresa, colpita, turbata: si stupisce quando si sente chiamare “piena di grazia” – è umile la Madonna – cioè ricolma dell’amore di Dio. È un atteggiamento nobile: sapersi stupire di fronte ai doni del Signore, non darli mai per scontati, apprezzare il loro valore, gioire della fiducia e della tenerezza che essi portano con sé. Ed è anche importante testimoniare questo stupore davanti agli altri, parlando con umiltà dei doni di Dio, del bene ricevuto, e non solo dei problemi quotidiani. Essere più positivi. Possiamo chiederci: io so stupirmi per le opere di Dio? Mi capita qualche volta di provarne meraviglia e di condividerla con qualcuno? O sempre cerco le cose brutte, le cose tristi? […] È precisamente con la fedeltà quotidiana nel bene che la Madonna ha permesso al dono di Dio di crescere in lei; è così che si è allenata a rispondere al Signore, a dirgli “sì” con tutta la sua vita. Allora ci chiediamo: io credo che l’importante, nelle situazioni di ogni giorno come nel cammino spirituale, è la fedeltà a Dio? (Angelus, 8 dicembre 2023)
Aiutaci ad aiutare!
Aiutaci con un tuo piccolo contributo.